Bagnasco e i Dico: "Pericolosi e inaccettabili"
Prima prolusione del nuovo presidente della Cei, dedicata per metà al tema della famiglia: sì all'appoggio dei vescovi alla manifestazione del 12 maggio
Il disegno di legge sui Dico è «pericoloso e inaccettabile». È quanto ha affermato nel pomeriggio di oggi il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Angelo Bagnasco nella sua lunga relazione, un testo atteso sia per l'intenso dibattito sulle coppie di fatto e sui «Dico» che ha caratterizzato la vita politica degli ultimi mesi, sia per comprendere il nuovo stile di governo della Chiesa italiana.
Già da questo esordio, si notano differenze tra lo stile di Bagnasco e quello del suo predecessore alla Cei, il card. Camillo Ruini. La prolusione dell'arcivescovo di Genova, 8 pagine in tutto, è divisa in due parti, una ecclesiale e l'altra dedicata al tema della famiglia.
Spariscono i temi della politica e dell'attualità, dell'economia e della politica estera, non c'è alcun riferimento alla situazione sociale del Paese. Un solo riferimento forte all'Europa: la richiesta rinnovata del riconoscimento pubblico delle radici cristiane del continente.Bagnasco ha ribadito che primo interesse della Chiesa è di difendere e tutelare la famiglia, e in «questa cornice si colloca ciò che è stato detto, dall'interno della comunità ecclesiale, nel corso delle ultime settimane, in riferimento al disegno di legge in materia di 'Diritti e doveri delle persone unite in stabile convivenza».
Il presidente della Cei ha spiegato di aver apprezzato quanto è stato fatto da parte del mondo cattolico in queste settimane su questo tema, impegnandosi «ad assumerlo e a svilupparlo». Quindi mons. Bagnasco ha affermato: «Desidero per un verso rilevare la convergente, accorata preoccupazione espressa dai vescovi su questo disegno legislativo inaccettabile sul piano dei principi, ma anche pericoloso sul piano sociale e educativo».
Allo stesso tempo, ha osservato l'arcivescovo di Genova in quello che sembra essere il passaggio forse più significativo della sua lunga relazione, «registro la preoccupazione che lo stesso provvedimento ha suscitato in seno al nostro laicato, nelle parrocchie come nelle aggregazioni. Mai come su questo fronte così esposto, loro intercettano ciò che il concilio Vaticano II dice sia a proposito del matrimonio e della famiglia, sia del dovere della partecipazione per una vita civile più equilibrata e saggia conosci che la famiglia è un bene della società nel suo insieme, non solo cristiani».
Bagnasco ha affermato che la sua preoccupazione per la famiglia è «per nulla politica ed eminentemente pastorale».
Il presidente della Cei ha riconfermato oggi l'appoggio dei vescovi italiani alla manifestazione del prossimo 12 maggio in favore della famiglia e ha anche spiegato che nel corso del Consiglio episcopale permanente verrà messa a punto «una nota pastorale che, ponendosi sulla stessa linea di ciò che è stato fatto in passato in altre cruciali evenienze, possa essere di serena, autorevole illuminazione sulle circostanze odierne».
Quanto alla manifestazione del prossimo 12 maggio dal titolo «Più famiglia», indetta dalle associazioni cattoliche ed ecclesiali, Bagnasco ha osservato: «È noto che proprio dall'interno delle aggregazioni laicali è scaturita l'idea di una manifestazione pubblica per il prossimo 12 maggio, che dia ragione della speranza che è in noi su questo nevralgico bene della vita sociale, quale è la famiglia nata dal matrimonio tra un uomo e una donna e aperta alla generazione e dunque al domani».
«Si tratterà, dunque - ha aggiunto - di una 'festa della famiglia', come è successo anche in altri Paesi. Come vescovi non possiamo che apprezzare questo dinamismo volto al bene comune».
Sul piano ecclesiale mons. Bagnasco ha espresso un lungo e sentito ringraziamento all'opera compiuta dal cardinale Camillo Ruini, quindi ha indicato nella collegialità la stella polare della propria azione di governo.
Fonte: Quotidiano.net
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