sabato 17 marzo 2007

IRAQ: Attacchi kamikaze con bombe al cloro

Tre attentati nella provincia di Anbar, roccaforte della ribellione sunnita. Sono stati trattati per l'esposizione al cloro circa 350 civili

Tre attacchi suicidi con l'impiego di camion carichi di bombe al clor
o hanno causato la morte di almeno due poliziotti iracheni e l'intossicazione di circa 350 civili nella provincia Al Anbar, bastione della ribellione sunnita nell'Iraq occidentale.

Alla guida dei tre mezzi pesanti c'erano dei kamikaze che si sono fatti saltare in aria nei pressi di Falluja e Ramadi, le due principali città della provincia. Mentre le forze americane parlano della morte di due agenti, secondo la televisione di stato 'Al Iraqiya' le vittime sarebbero almeno sei.

«Circa 350 civili iracheni e sei soldati della coalizione sono stati trattati per l'esposizione al cloro, dopo che due attentore suicidi hanno fatto esplodere i loro camion in due diverse zone, a sud di Falluja - si legge in un comunicato diffuso dal comando militare Usa - Un soldato e un civile sono rimasti feriti in un attacco di minore intensità a nordest di Ramadi».

Questi tre attacchi suicidi portano a cinque il numero di attentati con l'impiego del cloro compiuti negli ultimi due mesi nella provincia a maggioranza sunnita di Anbar. Altre due azioni di questo tipo sono state segnalate anche a Baghdad nel corso delle ultime settimane.

Fonte: Quotidiano.net

La Norvegia riconosce il governo palestinese

Con l'insediamento del nuovo governo di unità nazionale palestinese - formato dai radicali di Hamas e dai moderati di Fatah - la Norvegia ha annunciato la ripresa delle relazioni politiche ed economiche con quell'esecutivo.

"Il programma del governo di unità nazionale compie passi importanti verso l'adempimento delle richieste poste dalla comunità internazionale. Su queste basi la Norvegia riprende quindi le relazioni politiche ed economiche con il governo palestinese", ha annunciato il ministro degli Esteri, Jonas Gahr Stoere, in una nota.

L?anno scorso la comunità internazionale ha congelato gli aiuti e i rapporti con il governo palestinese, a seguito dell'avvento al potere di Hamas; e ne ha condizionato lo sblocco alla rinuncia delle violenza come strumento di lotta, al riconscimento del diritto all'esistenza di Israele e degli accordi precedentemente sottoscritti, non ultimi quelli storici sull'autonomia, che proprio la diplomazia norvegese mediò tra Israele e l'Olp.

Fonte: Rainews 24

Mastrogiacomo, talebani estendono a lunedì ultimatum

I talebani hanno fatto slittare di tre giorni l'ultimatum scaduto il quale minacciano di uccidere il giornalista di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo . Lo ha detto oggi un portavoce dei ribelli, mentre il premier Romano Prodi ha dichiarato di aver contattato il presidente afghano Hamid Karzai.

La notizia del prolungamento dell'ultimatum, che sarebbe scaduto ieri, giunge il giorno dopo l'appello italiano rivolto ai ribelli per avere più tempo a disposizione, mentre questi ultimi hanno annunciato di avere ucciso l'autista afghano che era stato sequestrato assieme a Mastrogiacomo.

"Estenderemo la scadenza di tre giorni a partire da venerdì", ha detto il mullah Hayatullah Khan a Reuters. "Aspetteremo la risposta alle nostre richieste".

Khan, che parlava ad un telefono satellitare da una zona segreta, ha detto che ci sono "contatti" per il rilascio di Mastrogiacomo, ma non ha fornito dettagli in merito.

Ha aggiunto che i ribelli hanno ucciso giovedì l'autista Sayed Agha, dopo che un tribunale talebano lo ha giudicato colpevole di spionaggio e ora deciderà della sorte di Mastrogiacomo e del suo interprete afghano.

PRODI: HO PARLATO OGGI CON KARZAI

Intanto il premier Romano Prodi da Palazzo Chigi ha detto che il governo segue costantemente la vicenda e che contattato di persona il presidente afghano Karzai.

"Stiamo lavorando .. il contatto è continuo... si lavora in perfetta armonia con intensità. Ho appena telefonato a Karzai che era di passaggio a Istanbul diretto a Duesseldorf, per seguire secondo per secondo quanto sta accadendo", ha dichiarato Prodi ai tg della Rai.

La missione Onu a Kabul ha lanciato un appello ai sequestratori affinché "mostrino la loro umanità", rilasciando il giornalista e i colleghi afghani.

"Mastrogiacomo è un giornalista molto conosciuto la cui simpatia per il popolo afghano è al di sopra di ogni dubbio", ha detto il portavoce dell'Onu in un comunicato.

"Attraverso i suoi reportage dalla regione nel corso di molti anni ha mostrato compassione per i poveri e i sofferenti, diffondendo la loro voce nel resto del mondo", si legge nella nota. "Non vediamo alcuna ragione per cui si possa sospettare di lui".

Mastrogiacomo è stato catturato con i due colleghi afghani nella provincia meridionale di Helmand, che è in preda all'anarchia, la scorsa settimana e i talebani hanno detto che ha confessato di essere una spia per conto delle truppe britanniche.

La Repubblica ha vigorosamente smentito questa accusa e detto che il suo giornalista, nato a Karachi, scrive per il quotidiano dal 1980 ed è arrivato come inviato in Afghanistan il 28 febbraio.

Mastrogiacomo è apparso in un video divulgato mercoledì scorso, in cui lancia un appello al governo italiano affinché si attivi per la sua liberazione. In un messaggio audio trasmesso giovedì dice che i suoi carcerieri lo avrebbero ucciso se le loro richieste non sarebbero state soddisfatte entro due giorni.

I talebani vogliono che l'Italia ritiri le sue truppe dall'Afghanistan e insistono anche sul rilascio di uno dei loro portavoce catturati lo scorso gennaio.

Fonte: Yahoo Notizie

Sesso, si scrive così

Dieci casi giudicati dal Garante della Privacy Francesco Pizzetti

E’ convinto il presidente dell’Autorità Garante della Privacy: «I migliori difensori della libertà d’informazione non possono che essere i giornalisti». In questo senso, perciò, il prof. Francesco Pizzetti nega che nel provvedimento dell’Authority sulle vicende di Potenza possa essere ravvisata una «volontà censoria». «I contenuti del nostro divieto ripercorrono il vostro codice deontologico e si tratta di criteri che sono allo stesso tempo precisi ed elastici, e vanno applicati a situazioni concrete. Non v’è dubbio, quindi, che questo coinvolga innanzitutto la responsabilità del giornalista, che deve valutare coscienziosamente le conseguenze».

Il consiglio è implicito: «Meno scoop e più attenzione ad una informazione corretta». In questo senso Pizzetti ricorda il precedente provvedimento «analogo» del giugno 2006, in occasione della vicenda dei Savoia. Questo è sembrato un intervento più deciso «La differenza tra i due provvedimenti sta nel dispositivo: allora fu un invito ad uniformarsi a certi principi, oggi - dopo aver constatato che non tutti i mezzi di informazione hanno dimostrato la capacità di adeguarsi all’invito - siamo passati al divieto». E allora, presidente, ci consenta di entrare nello specifico, caso per caso.

1. La Borsa
E’ pubblicabile la notizia di un capitano d’industria, quotata, sorpreso a sniffare? «Dipende molto dalle circostanze. Se il personaggio in questione assume droga in un luogo pubblico la risposta è senz’altro sì. Perché essendo egli l’amministratore di una importante società, quotata in Borsa, allora ha una responsabilità pubblica. Se fa certe cose “coram populo” il suo diritto alla riservatezza esce ovviamente affievolito. Diverso sarebbe se il fatto in oggetto non fosse accaduto in pubblico: allora si tratterebbe di capire come la notizia sia stata recuperata e divulgata. Ma questa è un’altra questione».

2. La politica
Se ad essere sorpreso con un transessuale fosse un uomo politico importante? «Racconterò un episodio di cui s’è occupata, in passato, l’Authority. Il presidente di una Regione chiede tutela perché un giornale pubblica una sua relazione omosessuale. In un primo momento sembrava si andasse verso una sanzione per la testata che aveva scritto. Nel contraddittorio coi cronisti, però, venne fuori che il politico era alla testa di una campagna contro gli omosessuali. Allora il Garante ritenne che fosse di obiettivo interesse per l’opinione pubblica sapere la differenza tra il comportamento privato e quello pubblico del leader politico».

3. Omosessualità
Si può pubblicare l’intercettazione che rivela il disagio di un mafioso per un figlio gay? «Anche in questo caso molto dipende dalla professionalità e dalla sensibilità del giornalista. Se ritiene in scienza e coscienza che è una notizia rilevante, dato il contesto, data l’etica della mafia, data la conseguenza che può determinare all’interno dell’ambiente mafioso, allora certamente può pubblicarla sul giornale. Ripeto, dipende sempre dal contesto, ma direi anche dal modo in cui la notizia viene scritta. Il buon cronista è consapevole che non deve mai essere lesa gratuitamente la dignità di nessuno. Neppure di un boss».

4. Il piccolo Tommy
Ha fatto impressione la notizia dei video di pornopedofilia trovati dal papà. «Questa è una bella domanda borderline, però la nostra posizione è che era corretto pubblicarla. Perché si trattava di una notizia connessa col rapimento di un minore. E che il padre del bimbo rapito detenesse quel tipo di materiale poteva avere un rilievo, anche rispetto all’opinione pubblica. Siamo al limite, però diremmo che sì, si poteva, perché c’è una connessione fra l’interesse pubblico a conoscere i particolari della vicenda e questo tipo di informazione».

5. Gianluca Pessotto
Ci sono state irregolarità nell’informazione sul tentato suicidio del calciatore?«Secondo noi si poteva dare la notizia, per la notorietà del personaggio e per le modalità con cui il gesto è stato compiuto che avevano un riflesso obiettivo pubblico. Anche il contesto ha avuto la sua importanza: non era solo la vicenda di un calciatore ma di un uomo che tentava il suicidio in un contesto particolare che riguardava il mondo di cui faceva parte. Anche l’informazione sul decorso ospedaliero aveva un senso, ovviamente senza indulgenza al voyeurismo. E devo dire che l’intera stampa nazionale ha tenuto un comportamento esemplare».

6. Veronica Lario
Era giusto pubblicare la sua lettera o contrastava col diritto alla riservatezza del marito? «Assolutamente sì. La lettera della signora Veronica rivolta al marito che l’aveva offesa era pubblicabilissima. D’altra parte era stata scritta per essere pubblicata, e lo stesso interessato ha voluto che fosse pubblicata decidendo poi di rispondere altrettanto pubblicamente. Cercando di spiegare i criteri che ci guidano, anche nelle storie coniugali più private, non è sempre facile valutare. In linea di massima i comportamenti dei cronisti devono essere visti in relazione all’interesse all’informazione dell’opinione pubblica».

7. Aida Yespica
La sua vita privata vale meno di quella di Silvio Sircana? «Il nostro provvedimento è a tutela di entrambi. Anzi, come abbiamo scritto, riguarda molti casi, tutte le persone coinvolte nella vicenda di Potenza. Mentre quello del 2006 era generale - dato che siamo passati dall’invito a fare, all’ordine a non fare, e quindi al divieto - questo riguarda solo l’inchiesta di Potenza. I giornalisti sono vincolati a due provvedimenti: quello generale di dieci mesi fa e l’altro particolare dei giorni scorsi».

8. Bankitalia
Si potevano diffondere le telefonate di Fazio prima che fosse indagato? «Quelle telefonate allora non erano state secretate quando furono riversate in cancelleria. Quindi erano legittimamente conoscibili da parte dei giornalisti. Nella maggior parte delle conversazioni c’era un obiettivo interesse pubblico alla conoscenza del contenuto delle telefonate. Siamo intervenuti in un paio di casi (gli sms della signora Falchi al marito) su richiesta dei Ricucci, dichiarando l’illeicità della diffusione di quei messaggi».

9. Incidenti stradali
E’ giusto divulgare notizie sulla salute delle vittime anche se sono personaggi pubblici? «In linea di massima risponderei di sì, tenendo presente che ci sono informazioni che la nostra normativa regola e tutela anche rispetto ai familiari. Quasi sempre, però, il coinvolgimento di persone pubbliche, una valletta, un attore, o un protagonista del mondo politico, giustifica la diffusione della notizia. Anche in questo caso, ovviamente, vale la raccomandazione di non insistere su particolari inutilmente approfonditi sulle condizioni di salute che solo il coniuge, o il convivente, hanno diritto ad avere».

10. Lapo Elkann
Nel caso del suo incidente, il principio di difesa della privacy è stato garantito? «Le informazioni relative alla parte sanitaria sono state date con correttezza perché regolate da bollettini medici, quindi era implicita la volontà dei familiari di renderle pubbliche. I problemi sono stati altri. Ciò che non si sa, è che abbiamo avviato un’indagine sul presidio sanitario di Torino e sulla Questura per verificare se ci sia stata un’indebita fuga di notizie. Le risposte dei responsabili hanno eslcuso questa ipotesi. Non siamo intervenuti invece per fermare i giornali perché abbiamo visto che la Fiat stessa aveva deciso di tenere i rapporti con l’informazione».

Fonte: La Stampa.it

Barbini: Nella Spagna, commedia all'Italiana


Comincia il terzo millennio e la commedia classica viene riscoperta.

La compagnia teatrale hispanoamericana Polizonteatro produce spettacoli musicali itineranti, animazioni stradali, teatro per bambini, acrobazie e divertimento classico ispirato dalla commedia dell'arte italiana.

Ecco qui "CADUTA STREPITOSA", un cortometraggio girato da Barbini Films (casa di produzione cinematografica di Polizonteatro)

G8, grido d'allarme sulla biodiversità

Prima giornata del vertice dei ministri dell'Ambiente

I ministri dell'Ambiente del G8 e di cinque fra i più importanti Paesi in via di sviluppo hanno lanciato ieri a Potsdam un grido d'allarme sui pericoli crescenti che corre la biodiversità del Pianeta. Nella prima giornata di lavori, i rappresentati del G8 (Usa, Russia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Italia) più quelli di Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica si sono impegnati in un documento denominato "Iniziativa di Potsdam" a moltiplicare gli sforzi per evitare il più possibile conseguenze negative sulla biodiversità del Pianeta.

I 13 ministri dell'Ambiente si sono in particolare accordati sulla messa a punto di un rapporto relativo ai costi economici della distruzione della biodiversià, uno studio sul mo-dello di quello preparato dall'ex capo economista della Banca mondiale Nicholas Stern sulle conseguenze economiche del riscaldamento della Terra. È stato inoltre deciso di preparare un rapporto dettagliato sullo stato dell'annientamento di numerose specie di animali e piante.

I ministri si sono al tempo stesso impegnati a intensificare il lavoro scientifico sulla biodiversità, a sensibilizzare l'opinione pubblica e a lottare contro il commercio illegale di piante e animali. «Noi stiamo cancellando la banda dati della natura», ha detto ai giornalisti il ministro dell'ambiente tedesco Sigmar Gabriel (Spd), che ha presieduto i lavori. Gabriel ha sottolineato come ogni giorno 150 specie spariscano dal Pianeta, un fenomeno che minaccia le basi stesse della nostra economia: il 40% del commercio infatti è direttamente legato alle materie prime. A essere minacciate sono al tempo stesso, ha aggiunto Gabriel, la prosperità e la sicurezza sociale, mentre ne viene rafforzata la povertà.

Gli studi annunciati dovrebbero essere presentati al vertice del G8 in programma a inizio giugno a Heiligendamm, sulla costa tedesca del Mar Baltico. La riunione di Potsdam - dove oggi si parlerà di riscaldamento del clima - serve in effetti come preparazione al vertice dei capi di Stato e di governo del G8 in programma fra tre mesi. È importante poiché si tratta del primo confronto diretto dopo gli impegni assunti dall'Unione europea con le drastiche riduzioni nelle emissioni di gas serra.

Fonte: Corriere Canadese