Gay, è scontro tra vescovi e Ue
Sale la tensione tra l'Europarlamento, che ha approvato una risoluzione in cui si condannano "i commenti discriminatori da parte dei dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali" e la Chiesa. Nel documento si censuravano alcune frasi del presidente della Cei Angelo Bagnasco, un emendamento poi eliminato. "La Chiesa non è omofobica, basta con questi pregiudizi", ha replicato il cardinale di Venezia Angelo Scola.
La risoluzione, presentata da socialisti, liberaldemocratici, verdi e sinistra europea, è stata approvata a Strasburgo con 325 voti a favore, 124 contrari e 150 astenuti. Sotto mira la dilagante omofobia nei Ventisette, soprattutto in Polonia ma anche in Italia. Ogni atteggiamento contrario "costituirebbe una violazione dell'articolo 6" delle regole Ue sui diritti fondamentali".
Ad essere bacchettata dal Parlamento, in particolare, è l'Italia. Nella risoluzione dell'Assemblea si cita anche il recente caso di Matteo, il 16enne italiano di Torino che "si è suicidato lasciando dietro di sé due lettere in cui adduce a motivo del suo gesto il bullismo di cui è stato vittima a causa del suo orientamento sessuale".
Ma è la Chiesa cattolica e i suoi esponenti ad essere maggiormente criticati. Il testo prevedeva un passaggio in cui si condannavano frasi attribuite al presidente deui vescovi italiani Angelo Bagnasco, un passaggio che poi è stato eliminato dalla redazione finale del documento. "Il Presidente della Cei ha comparato un progetto di legge - si leggeva nella risoluzione, come riportato dal "Corriere della Sera" - che conferisce una serie limitata di diritti alle coppie omosessuali a una licenza a commettere atti di incesto di pedofilia".
La mozione contro la Chiesa è stata presentata da tre deputati italiani, Vittorio Agnoletto e Giusto Catania del Prc e Monica Frassoni dei Verdi, che hanno precisato come il documento si riferisse agli esponenti di tutte le religioni.
La risposta dei vescovi
Il Vaticano percepisce sempre di più un'aria ostile nei suoi confronti. "Le posizioni di monsignor Bagnasco sono state falsificate. Non c'è nessuna omofobia nella Chiesa cattolica. Sarebbe auspicabile che il pregiudizio nei suoi confronti finisse", ha replicato duro il cardinale di Venezia Angelo Scola.
Toni severi anche da parte della stampa cattolica. "Ci risiamo. Proseguono, questa volta nella sede del Parlamento europeo per opera di una pattuglia di deputati comunisti e verdi, gli indecorosi attacchi al presidente della Cei, Bagnasco", si legge sull'agenzia dei vescovi Sir. Anche la Radio Vaticana avverte che si sono superati i limiti: "E' ora di dire basta, con tono mite e fermo. Dire basta con fermezza e risolutezza".
Fonte: Tgcom