lunedì 11 giugno 2007

MCCARTNEY-MILLS: UNA FESTA DI COMPLEANNO PER FARE LA PACE

Sorpresa in casa McCartney: Heather Mills, ex moglie di Paul, festeggera' con lui il sessantacinquesimo compleanno. Sembra cosi' ricomposta la burrascosa relazione che aveva trasformato il matrimonio da sogno dell'ex modella con l'ex-Beatle in un incubo condito di veleni.

La festa sara' il 18 giugno nella residenza di Peasmarsh, nel sud dell'Inghilterra, e parteciperanno solo gli intimissimi, tra cui la piccola Beatrice, figlia della coppia. Secondo l'edizione domenicale del 'Mirror', la trentanovenne Heather ha gia' comprato un regalo per l'ex marito e si presentera' a Peasmarsh con una torta. Le procedure di divorzio, aggiunge il giornale, sono state sospese e da qualche tempo i due non si parlano piu' solo attraverso gli avvocati, ma hanno ricominciato a sentirsi per telefono.

Fonte: La Repubblica.it

Vota questo articolo

Il miglior amico di Microsoft è Bush

Google attacca Microsoft sulla ricerca integrata in Windows Vista: «difficile disattivarla e usarne un'altra, violato l'accordo antitrust del 2002». Ma a difendere Microsoft non sono solo i suoi avvocati, si è mossa sottobanco la massima carica dell'antitrust Usa. In piena sintonia con la linea Bush

La rivalità Google - Microsoft si sposta dalla rete al Pc e riapre una piaga mai del tutto guarita: il monopolio "di fatto" di Microsoft, che con Windows Vista rischia di inaugurare una nuova stagione di cause legali. Un caso particolare è stato portato alla luce dal New York Times, che è venuto a conoscenza da alcuni avvocati ben informati di un rapporto confindenziale inoltrato da Google alla Corte di Giustizia statunitense, in cui la Grande G accusa Microsoft di rendere impossibile l'uso di un sistema di ricerca sul computer diverso da quello di Windows Vista.

Ma il vero scoop del quotidiano americano è stato quello di rivelare l'esistenza di una lettera - risalente circa a un mese fa - con cui il procuratore capo della Divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, Thomas O. Barnett, invitava i giudici delle corti statali a respingere le accuse di Google. Niente di palesemente illegale, ma di sicuro per i media americani una prova ulteriore di come l'amministrazione Bush non sia neutrale, ma si schieri apertamente in difesa di Bill Gates.

Una mossa che rischia di produrre un effetto contrario, anche perché il procuratore generale per l'antitrust Barnett è in odore di conflitto di interessi. Prima di approdare al Dipartimento di Giustizia ha lavorato presso lo studio legale Covington & Burlington, lo stesso che ha curato gli interessi di Microsoft nella causa antitrust e che ancora la rappresenta. E infatti da quando è stato messo a capo della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, nel febbraio 2006, si è auto-rimosso dal caso Microsoft. In realtà, si scopre oggi, era molto più coinvolto di quanto facesse credere nella difesa del gigante di Redmond.

Nello specifico, le accuse di Google sono rivolte alla desktop search già integrata in Vista: secondo Mountain View risulta nella pratica impossibile per gli utenti scegliere un sistema di ricerca diverso da quello di default, che non si riesce a disattivare e nemmeno a far "convivere" con un altro, poiché viene assorbita troppa potenza di calcolo e il sistema si rallenta troppo. Microsoft respinge le accuse: la ricerca di Vista si può disattivare, anche se non è facile capire come, e se rimane attiva nel momento in cui si usa un'altro motore non interferisce minimamente nell'uso della Ram e del processore.

Le conclusioni di Google, i cui portavoce si sono rifiutati di commentare la vicenda, sono che l'azienda di Gates ha violato l'accordo firmato nel 2002 con cui si impegnava a non limitare le scelte dei consumatori attraverso le funzioni del suo sistema operativo. Quelle di Microsoft sono che il caso non sussiste, anche perché lo sviluppo di Windows Vista è stato condotto in stretta collaborazione con le istituzioni e sotto il controllo di una commissione indipendente, proprio per evitare di ripetere le lunghe (e costose) dispute già affrontate con Win Xp. Quelle del New York Times e di altri osservatori americani, che l'influenza di Redmond sull'amministrazione Bush è incomparabilmente più potente dell'opera di lobbing intrapresa da Google. Per i procuratori delle corti statali interpellati dai media, sul cui tavolo c'è il libro bianco di Google e la lettera di Barnett, è un disastro: «Sembra di tornare ai tempi di Microsoft-Netscape - ha dichiarato il procuratore generale del Connecticut Richard Blumenthal - abbiamo già attraversato una faticosissima vicenda legale, siamo arrivati ad un accordo. E ora ci troviamo di nuovo al punto di partenza».

Fonte: VisionPost.it

Vota questo articolo

Incentivi fino a mille euro per rottamare vecchi ciclomotori e riacquistare due ruote, bici comprese

Scattano gli ecoincentivi per il popolo delle due ruote. Il ministero dell'Ambiente, nell'ambito delle politiche di miglioramento della qualità dell'aria, ha varato una campagna dal costo complessivo di 15 milioni di euro per eliminare i ciclomotori più vecchi e inquinamenti e sostituirli con mezzi più ecologici. Previsti incentivi da 150 euro, fino a un massimo mille euro. La grande novità è che chi decide di demolire un vecchio ciclomotore euro 0, o comunque costruito prima del 2001, può ottenere contributi per l'acquisto di biciclette, veicoli elettrici e ciclomotori di ultima generazione a basso livello di emissioni. È, inoltre, prevista la copertura delle spese di rottamazione anche per chi non riacquista contestualmente un nuovo mezzo. In Italia si stima che il parco circolante di ciclomotori si aggiri intorno ai 5 milioni e 500mila veicoli, di cui il 66% costituito da mezzo Euro 0.

L'accordo siglato oggi da Ministero dell'Ambiente e Confindustria Ancma, sottolinea il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, «dimostra che lavorando bene si può giungere a siglare intese avanzate e che il ministro dell'Ambiente sostiene le industrie che vogliono puntare sull'ambiente. Come il governo ha sempre sostenuto il trinomio che intendiamo portare avanti é quello di: innovazione, ambiente, lavoro. Molte competenze sono oggi assegnate alle Regioni che, purtroppo, sottovalutano la questione ambientale. L'obiettivo dell'accordo di oggi é, quindi, proprio quello di aiutare gli Enti locali e di ridurre, da un lato, i mezzi in circolazione mettendo in strada quelli meno inquinanti». Per il presidente di Confindustria Ancma Guidalberto Guidi, l'accordo rappresenta «un esempio di come l'industria e l'ambiente possano essere compatibili».

A fronte della demolizione di un ciclomotore inquinante per l'acquisto di una bicicletta si può ottenere un contributo pari al 30% del prezzo di listino, fino a un massimo di 250 euro; per l'acquisto di un motociclo o quadriciclo a trazione elettrica il 30% del prezzo di listino fino a un massimo di mille euro; per un ciclomotore elettrico o una bicicletta a pedalata assistita il 30% del prezzo di listino fino a un massimo di 700 euro; per un ciclomotore euro 2 a 4 tempi o comunque a basso consumo (2,3 litri per 100 chilometri) il 15% del prezzo di listino fino a un massimo di 300 euro; per un ciclomotore Euro 2 a 2 tempi l'8% del prezzo di listino, fino a un massimo di 150 euro. L'accordo prevede che almeno 1,5 milioni di euro saranno destinato all'incentivazione dell'elettrico, dunque, potranno essere acquistati circa 2.150 ciclomotori elettrici.
Per la demolizione occorre presentare la fotocopia della tassa di circolazione in corso o dell'annualità precedente. L'elenco dei demolitori è disponibile su www.ada-net.it.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Vota questo articolo

Belgio, il trionfo dei cristiano sociali fiamminghi

Male i socialisti, crolla il partito di Verhofstadt. Fiandre e Vallonia sempre più distanti

Alle elezioni legislative in Belgio tutto o quasi va come previsto dai sondaggi: i centristi democristiani e autonomisti di Yves Leterme vincono ampiamente nelle Fiandre e si affermano quindi come primo partito nazionale. I socialisti vanno male oltre le previsioni e non sono più il primo partito nemmeno nella roccaforte vallona, i liberali volano nel sud francofono ma subiscono una clamorosa sconfitta nel nord fiammingo; non accenna a diminuire l’estrema destra. Un quadro che conferma un paese diviso e difficile da governare.

Il cartello guidato da Leterme, composto dal democristiano CD&V e dal nazionalista N-VA, favorito nei sondaggi pre-elettorali, ha riportato una chiarissima vittoria nelle Fiandre, la regione più popolosa del Belgio di cui Leterme è governatore, e di conseguenza si è affermato come primo partito nazionale, col 18,5% dei voti e 30 seggi alla Camera (composta da 150 deputati), migliorando nettamente rispetto alle precedenti legislative del 2003. Il “partito fratello” vallone CDH migliora anche lui rispetto a quattro anni fa, ottenendo il 6% nazionale e 10 seggi, per un totale di 40 seggi per la “famiglia” cristiano sociale (ne aveva 29). In casa socialista, al disastroso risultato del SP.A a nord (10,3% e 14 seggi, 4 punti e ben 9 seggi in meno), si somma la flessione del PS, che perde la tradizionale posizione di primo partito francofono: la formazione di Elio Di Rupo si ferma all’11% nazionale, che vale 21 seggi, mentre nel 2003 aveva ottenuto 2 punti e 4 seggi in più. La famiglia socialista ottiene dunque, in totale, 35 posti alla Camera, perdendone addirittura 13.

Buon risultato per i liberali valloni del Movimento Riformatore, che grazie a un soddisfacente 12,5% (+1%) ottengono 22 seggi (2 in meno che nel 2003) e scalzano il PS come primo partito francofono, grazie anche al “traino” di Louis Michel, ex ministro degli Esteri e attuale Commissario Europeo alla Sviluppo (posto dal quale ha chiesto, tra le polemiche, un congedo temporaneo). Tuttavia la pesante sconfitta del VLD del premier uscente Guy Verhofstadt, 11,8% e 18 seggi (7 in meno che nel 2003, quando fu il primo partito nazionale) ridimensiona il peso complessivo della famiglia liberale: 40 seggi totali (come i democristiani) rispetto ai 49 che avevano. Splendido risultato per i verdi: i valloni Ecolo ottengono il 5% nazionale e 8 seggi (2 punti e 4 seggi in più) mentre i fiamminghi Groen, praticamente inesistenti nel 2003, arrivano al 4% e di conseguenza a 4 seggi. La formazione di estrema destra fiamminga, Vlaams Belang, razzista e separatista, diventa il quinto partito belga e secondo nelle Fiandre, superando il SP.A, pur restando essenzialmente stabile sia in termini di voti (12%, +0,4) che di seggi (17 contro i 18 che aveva); il Fronte Nazionale francofono non avanza, nonostante le speranze dei suoi sostenitori, e conferma il 2% e un solo seggio.

Come si vede, è un quadro complesso, dato che, a differenza che nel 2003, le famiglie hanno registrato al loro interno risultati molto diversi: basta pensare ai liberali, crollati nelle Fiandre ma vittoriosi in Vallonia, o agli stessi socialisti. Inoltre, nessun partito ha dichiarato prima delle elezioni con chi si sarebbe alleato, quindi ogni possibilità è aperta e si prevedono giornate di intense consultazioni e trattative. Infine, lo scenario è reso ancora più complicato dalla spaccatura, non più solo linguistica e culturale ma ora anche politica, tra le due metà del paese: una regione fiamminga conservatrice in cui trionfano i democristiani, centristi ma chiaramente autonomisti, in cui il Vlaams Belang diventa il secondo partito e crollano i socialisti; e una Vallonia più progressista, dove i socialisti tengono, avanzano i cristiano sociali (che qui sono più progressisti) e trionfano i verdi.

E’ ora probabile che Yves Leterme sarà il prossimo premier, ponendo quindi fine all’alleanza “contro natura” tra liberali e socialisti; ma è molto difficile prevedere quale sarà la coalizione che lo sosterrà. Un’alleanza tra cristiano sociali e liberali darebbe una risicata maggioranza assoluta (80 seggi su 150), mentre un patto tra Leterme e i socialisti resterebbe appena al di sotto della maggioranza (75 seggi). I verdi, coi loro 12 deputati, potrebbero dunque risultare fondamentali per formare una maggioranza di centro-sinistra o per rinforzarne una di centro-destra, fermo restando che nessuno sembra intenzionato a rompere il “cordone sanitario” che esclude l’estrema destra da ogni possibile maggioranza.

Sulla base della sconfitta a livello nazionale dei socialisti, tuttavia, è difficile ipotizzare che PS e SP.A possano andare al governo, mentre sembra più probabile un governo di centro-destra. Il leader del CD&V, fautore di una “riforma dello Stato” (espressione politicamente corretta usata dagli autonomisti fiamminghi per indicare il passaggio dall’attuale Stato federale a una confederazione con ancora più poteri alle regioni), potrebbe anche tentare di formare una grande coalizione con liberali e socialisti, per ottenere quell’ampia maggioranza necessaria per mettere in pratica riforme costituzionali. Insomma, è troppo presto per fare previsioni sulle possibili alleanze e sulla futura maggioranza che governerà il Belgio; in questo quadro così complesso e incerto, l’unica cosa sicura è che queste elezioni hanno un solo vincitore, Yves Leterme.

Fonte: La Voce d'Italia

Vota questo articolo

L'esercito sbarca in spiaggia. Per fare fitness...

È appena partito da Modena e proseguirà per tutta l'estate fino all'ultima tappa di Cagliari, il tour itinerante con cui l'Esercito metterà a disposizione dei giovani e degli appassionati di sport le proprie attrezzature e gli atleti militari .

Per il suo esordio (nel corso dell'International fitness tour) sono stati allestiti una palestra di roccia e climbing per far provare il brivido dell'arrampicata.

Oltre alle dimostrazioni sportive, l'esercito sarà presente in alcune delle principali località balneari italiane per avvicinare i giovani alle forze armate. Tra le città che verranno toccate dal tour, Riccione (16-17 giugno), Ostia (23-24 giugno), Viareggio (7-8 luglio), Agrigento (21-22 luglio) e Palermo (28-29 luglio).

Fonte: Yahoo Notizie Italia

Vota questo articolo

Elezioni, centrosinistra avanti a Genova. Parma e Lucca alla Cdl

GENOVA - Al ballottaggio per la provincia di Genova, quando sono state scrutinate 722 sezioni su 978, è in testa il candidato del centrosinistra, il presidente uscente Alessandro Giovanni Repetto, con il 51.8% contro il 48.2% della candidata del Cdl Renata Olivieri. Al primo turno Repetto aveva ottenuto il 49.1% contro il 46.4 della Olivieri.

PARMA ALLA CDL - A Parma è in testa Pietro Vignali (Lista Civica per Parma con Ubaldi) con il 56.6%, mentre il candidato del centro sinistra, Alfredo Peri, ha al momento il 43.4% delle preferenze. Al momento sono state scrutinate 156 sezioni su 200.

REGGI (UNIONE) VERSO LA RICONFERMA - A Piacenza, dopo lo scrutinio di 89 sezioni su 108, Roberto Reggi si conferma con il 56% contro il 44% di Dario Squeri (Cdl).

PISTOIA AL CENTRO-SINISTRA - Il sindaco uscente di Pistoia Renzo Berti (centrosinistra) è in testa sullo sfidante Alessandro Capecchi (centrodestra), quando sono state scrutinate 90 sezioni su 101. Berti è al 53,3%, Capecchi è al 46,7%.

A LUCCA VINCE LA CDL - A Lucca, Mauro Favilla, candidato del centro-destra, è in testa sullo sfidante Andrea Tagliasacchi (centrosinistra), quando sono state scrutinate 70 sezioni su 80. Favilla è al 52.6%, mentre Tagliasacchi è al 47,4%.

IPPAZIO STEFANO VINCE A TARANTO - Ippazio Stefano, candidato della sinistra radicale e di Udeur, Dc e Nuovo Psi al ballottaggio per la carica di nuovo sindaco di Taranto, è in testa con il 76,2% dei voti, quando sono state scrutinate 148 sezioni su 192. L'avversario Gianni Florido, sostenuto da Margherita, Ds, Italia di Mezzo e Lista Di Pietro, e' al 23,8%.

Fonte: Romagna Oggi.it


Vota questo articolo