mercoledì 18 aprile 2007

Retina: trapianto di cellule embrionali una strada da percorrere

Il tema . La cecità è spesso causata da condizioni fisiopatologiche in cui le cellule della retina vanno incontro prima a degenerazione e poi a morte. Questo è ciò che accade, per esempio, nel caso della retinite pigmentosa o della degenerazione maculare correlata all’invecchiamento. Le cellule fotorecettrici della retina, coni e bastoncelli, smettono di dividersi alla nascita per cui la loro degenerazione e morte può essere rimpiazzata solo grazie ad un trapianto. La ricerca di base negli ultimi anni ha dimostrato, in modelli animali prima e in alcuni esser umani per la prima vola nel 1996, come il trapianto di cellule embrionali non ancora differenziate possa essere una via terapeutica per il ripristino della funzionalità della retina. Il tema è affrontato anche nell’ultimo numero della rivista New England Journal of Medicine nella sezione "Clinic implications of basic research".

Tra ricerca e applicazione clinica. Il trapianto di cellule embrionali della retina è già stato effettuato sia in modelli animali che nell’uomo. Inizialmente sembrava che le cellule trapiantate non potessero stabilire connessioni funzionali con il resto delle cellule ospiti. Si è scoperto poi che cellule embrionali, di età compresa tra le 11 e le 15 settimane di gestazione, erano in grado di stabilire contatti con le cellule circostanti e recuperare l’attività cellulare anche delle cellule della retina parzialmente degradate. Pazienti in cui sono state trapiantate questo tipo di cellule hanno recuperato la capacità di distinguere gli oggetti, le forme e talvolta una visione più che parziale. L’effetto tempo però è determinante: cellule isolate due giorni prima o due giorni dopo l’intervallo ottimale non hanno lo stesso tipo di effetto.
Questa tecnica presuppone l’uso tessuti fetali umani che però è soggetto a regolamentazioni etiche e legislative diverse nelle varie parti del mondo. Quella che potrebbe essere una via percorribile in fase sperimentale può incontrare delle riserve e imbattersi in ostacoli. Per ovviare a questo problema negli ultimi è in corso di sperimentazione una via alternativa: incubare cellule embrionali umane e farle crescere in coltura per poi impiantarle nel ricevente. In questo caso, dunque, si potrebbero usare delle cellule embrionali che si differenziano in seguito alle stimolazioni tessuto specifiche. Ma queste cellule riuscirebbero a risanare completamente il tessuto? È questo uno degli interrogativi a cui la ricerca vorrebbe dare una risposta.

Fonte: Yahoo Italia Notizie

Huntington: nuove speranze per una malattia oggi inguaribile

La malattia di Huntington è una malattia del sistema nervoso, a carattere ereditario, nella quale la presenza di un gene difettoso dominante provoca la distruzione di particolari cellule del cervello. Attualmente non esistono terapie né possibilità di impedirne il manifestarsi progressivo.

Uno studio italiano, guidato dal neurologo e ricercatore Andrea Ciammola dell’Istituto Auxologico Italiano, Centro Dino Ferrari, e pubblicato dall’American Journal of Medical Genetics, evidenzia una carenza di una neurotrofina a vari stadi della malattia, aprendo la strada a diagnosi tempestive e maggiori possibilità di cura.

Nello sviluppo della patologia infatti svolge un ruolo centrale il Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF), una molecola fondamentale per la sopravvivenza di quella struttura cerebrale, il corpo striato principalmente danneggiata dalla malattia di Huntington.
La ricerca ha evidenziato diminuiti livelli di BDNF nel siero dei pazienti con malattia di Huntington: l’identificazione di questo deficit apre la strada a nuove strategie terapeutiche che mirano principalmente al ripristino dei livelli di normalità della neurotrofina stessa: una prima strada è l’ identificazione di molecole in grado di far aumentare la produzione di BDNF endogeno, una seconda opzione potrebbe essere la somministrazione intratecale (nel fluido cerebro-spinale che porterebbe la molecola al cervello) della neurotrofina stessa, oppure un' ulteriore possibilità potrebbe essere rappresentata dalla terapia genica o del trapianto di cellule geneticamente modificate per produrre BDNF.

La ricerca è stata possibile grazie alla collaborazione con l’unità di Neurogenetica diretta dal dottor Ferdinando Squitieri, IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS) e al supporto delle Associazioni dei pazienti (Associazione Mauro Emolo O.N.L.U.S. e Associazione Italiana Corea di Huntington Neuromed).

Fonte: Sanihelp.it

Il governo vuol statalizzare il lavoro privato dei medici

I medici ospedalieri potranno continuare a visitare i pazienti privatamente. Anche nei loro studi professionali se non saranno messi a disposizione altri spazi. Ma sarà l’azienda pubblica dalla quale dipendono a gestire direttamente il lavoro svolto al di fuori delle mura delle strutture sanitarie: prenotazioni, incassi e tributi insomma saranno amministrati dalle Regioni.

Questa la soluzione dell’insolubile problema dell’esercizio della libera professione per i medici dipendenti del servizio pubblico e dunque tenuti all’esclusività uscita dal cappello del sottosegretario alla Sanità, Serafino Zucchelli, ex segretario generale dell’Anaao Assomed. Zucchelli, che assicura il pieno accordo col ministro della Salute, Livia Turco, intende così venire incontro alle preoccupazioni della categoria sul piede di guerra in vista della scadenza del decreto che consente l’intramoenia allargata. Ovvero l’esercizio della libera professione anche negli studi e nelle cliniche private. Il decreto già più volte rinnovato scade il 31 luglio prossimo e il ministro aveva promesso: non ci saranno altre proroghe. Una situazione di incertezza insostenibile per i circa centomila camici bianchi del settore pubblico, che avevano infatti già annunciato lo sciopero contro il governo per il prossimo 4 maggio.

In vista di questa scadenza e per ribadire che il diritto all’esercizio della libera professione è inalienabile il dipartimento Sanità di Forza Italia ha indetto un convegno organizzato da Domenico Di Virgilio, responsabile per la sanità e capogruppo azzurro in commissione Affari Sociali alla Camera. Presenti anche i sindacati medici come Carlo Lusenti, Anaao, e Giuseppe Garraffo, Cisl, Giuseppe Ricciardi. Cimo.

E proprio durante questo convegno Zucchelli ha deciso di dare l’annuncio del provvedimento allo studio del governo. «Il 31 luglio è vicino ma sole poche regioni hanno aziende sanitarie attrezzate con spazi adeguati all’esercizio dell’intramoenia - spiega il sottosegretario -. Dato che è impensabile che si faccia in pochi mesi quello che non si è fatto negli anni e che non vogliamo procedere a una semplice proroga abbiamo trovato una strada alternativa». In sostanza, prosegue Zucchelli, «dopo il 31 luglio scatterà l’obbligo della gestione diretta del fenomeno da parte delle Regioni che dovranno trovare spazi adeguati: che li affittino, che le convenzionino. A noi non interessa». Al governo interessa soltanto che sia l’amministrazione pubblica a gestire il processo, ovvero prenotazioni, riscossione e pagamento delle tasse in piena trasparenza.
Si tratta di una proposta «gattopardiana» secondo l’azzurro Giuseppe Palumbo. «Si cambia tutto per non cambiare nulla. Prima si dice no alla proroga poi lo stesso Zucchelli promette che saranno dati tempi ragionevoli, un anno, due, alle Regioni, per l'attuazione della norma, ovvero in pratica una proroga», osserva Palumbo che sottolinea pure quella che è «una novità assoluta: alle Regioni e alle Asl saranno demandate l'organizzazione e il controllo degli ambulatori privati dei medici mentre rimarranno a carico del medico le spese di gestione per la struttura». Per Di Virgilio «la proroga per l’intramoenia allargata per i medici è una strada da seguire, non ci sono al momento altre possibilità».

Fonte: Il Giornale.it

Muore bimba di 8 mesi azzannata da 2 rottweiler

Torino. - Non ce l'ha fatta la piccola Alessia, la bimba di 8 mesi aggredita questa mattina da due rottweiler a Rivara, in provincia di Torino. Alessia è morta in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Non sono serie le condizioni della nonna, 68 anni, ricoverata all'ospedale Cto di Torino con una ferita lacero contusa al braccio destro.

Secondo una prima ricostruzione pare che Alessia fosse in braccio alla nonna mentre usciva di casa quando i due animali si sono rivoltati contro di loro nel cortile. La donna ha tentato disperatamente di soccorrere la piccola dall'aggressione dei due animali, forse del padre.

La piccina "è arrivata in ospedale già in condizioni drammatiche - ha spiegato Massimo Uberti, direttore sanitario dell'Asl 9 dal quale dipende l'ospedale di Cuorgnè - i medici hanno fatto il possibile per rianimarla. Purtroppo tutto è stato inutile". I genitori al momento della tragedia si trovavano al lavoro. Sono intervenuti sul posto i carabinieri e il magistrato. I due cani sono stati posti sotto sequestro.

Fonte: La Voce d'Italia

Strage Virginia, le vittime

Washington. - E' stata Emily Hilscher, una ragazza di appena 19 anni che studiava veterinaria, la prima vittima della furia di Cho Seung Hui che ha fatto una strage uccidendo 33 persone due giorni fa nell'università della Virginia. Alla ragazza il quotidiano britannico 'Times' dedica un ritratto, raccontando come la descrivono i suoi amici su internet, sotto una foto che la ritrae sorridente e la scritta "perché Emily era più in gamba di me".

Sono oltre 200 i tributi alla memoria della giovane, un tipo mai a corto di amici, brillante studentessa che amava andare a cavallo nel tempo libero dagli studi in veterinaria. "Sono i miei amici che mi fanno essere sorridente", scriveva Emily nel suo blog dove aveva deciso di chiamarsi 'the Pixie', il folletto, e dove raccontava con entusiasmo che usciva con un nuovo 'boyfriend'. Proprio il giovane che l'aveva riaccompagnata all'università poco prima della strage, hanno raccontato gli amici di Emily al college.

Tra i primi a morire anche Liviu Librescu il professore 'eroe' del massacro. Israeliano di origine rumena, aveva 76 anni. Scampato all'Olocausto, ha bloccato l'accesso all'aula per permettere ai suoi studenti di fuggire, prima di essere raggiunto dal fuoco dei proiettili sparati da Cho attraverso la porta. Il professore verrà sepolto nel cimitero di Raanana in Israele: ad accompagnare la salma sul volo in partenza oggi da New York e in arrivo domani a Tel Aviv sarà la moglie Marilena.

E di seguito l'elenco di alcune delle vittime:

- Ryan Clarck: studente dell'ultimo anno di biologia, filologia inflese e psicologia. Nato a Martinez, in Georgia, 22 anni, era noto ai suoi amici come 'Stack'. Faceva parte della 'Marching Virginia', la banda del campus.

- Mary Karen Read: 19 anni, nata in Corea del Sud da un militare americano di stanza in quel Paese, aveva vissuto in California e Texas. All'inizio, ha raccontato la zia, aveva avuto difficolta' ad adattarsi alla vita del campus, ma adesso si stava inserendo.

- Leslie Sherman: studente dell'ultimo anno di Storia internazionale.

- Erin Peterson: studente del primo anno.

- Kevin Granata: professore del dipartimento di Ingegneria e Meccanica, prima di dedicarsi all'insegnamento aveva lavorato come specialista di ortopedia in ospedale. E' stato uno dei primi cinque ricercatori di biomeccanica negli Stati Uniti con studi sulla paralisi cerebrale.

- Austin Cloyd: studente

- Brian Bluhm: studente

- Rachael Hill: 18 anni, diplomata alla scuola cristiana di Grove Avenue, era una studentessa del primo anno di biologia.

- Gv Loganathan: professore di 51 anni, specializzato in Ingegneria civile e ambientale, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività accademica. Di origini indiane - era nato nello stato del Nadil Tamu - nel 1977 era emigrato negli Stati Uniti. Insegnava al Virginia Tech dal 1982.

- Juan Ramon Ortiz: 26 anni, studente portoricano di Ingegneria civile. Era sposato con Liselle Vega Cortes.

- Matthew La Porte: 20 anni, originario di Dumont, nel New Jersey, era al primo anno di università, dopo essersi diplomato all'Istituto militare 'Carson Long' di New Bloomfield, in Pennsylvania.

- Christopher James Bishop: 35 anni, professore di lingue e letteratura straniera, è stato uno degli organizzatori del programma di scambio tra il Virginia Tech ed alcune università tedesche.

- Reema Samaha: studentessa al primo anno, era una bravissima ballerina. Di origine libanese, aveva 19 anni.

- Daniele Perez Cueva: 21 anni, di origine peruviana, studiava Relazioni internazionali.

- Maxine Tuner: studentessa dell'ultimo anno di chimica.

- Henry Lee: originario della Virginia, studiava informatica.

- Jocelyne Couture-Nowak: originaria del Canada, era professoressa di francese. Il marito, Jerzy Nowak, era direttore del dipartimento di Orticultura. Madre di due bambini, negli anni Novanta aveva creato a Truro, nella Nuova Scozia, la prima scuola di lingua francese.

- Jarrett Lane: studente di ingegneria civile, suonava il trombone, giocava a football e a pallacanestro.

- Ross Alameddine: 20 anni, di origine libanese, viveva nel Massachusetts. Era studente del secondo anno di Filologia inglese.

- Caitlin Hammaren: 19 anni, studente del secondo anno di Relazioni internazionali.

- Jeremy Herbstritti: studente di 27 anni, era originario della Pennsylvania.

- Daniel O'Neil: 22 anni, studente di ingegneria, suonava la chiatarra e scriveva canzoni.

- Lauren McCain: 20 anni, studentessa del primo anno, e' stata uccisa mentre era nella classe di tedesco.

- Julia Pryde: 20 anni, studentessa del primo anno, originaria del New Jersey.

- Nicole White: 20 anni, studiava Relazioni internazionali.

Fonte: Italy Global Nation

Attacco a casa editrice cristiana. Sgozzate tre persone in Turchia

Oltre alle vittime, ci sarebbero anche due feriti: uno era saltato dalla finestra per fuggire agli aggressori, l'altro è stato accoltellato alla gola. Fermati alcuni sospetti

Istanbul - Tre persone sono state uccise e due sono rimaste ferite oggi in un attacco contro gli uffici di una casa editrice Zirve a Malatya, in Turchia. La casa editrice, accusata di pubblicare e distribuire la Bibbia, era stata recentemente bersaglio di manifestazioni e proteste a matrice nazionalistica.

Il governatore di Malatya, Ibrahim Dasoz, ha rivelato che tre delle vittime sono state ''legate, bendate e sgozzate con coltelli'', mentre un'altra persona creduta morta dopo essere caduta da una finestra è in fin di vita ed un'altra è grave dopo essere stata accoltellata alla gola.

Le vittime, secondo il governatore, sono una persona di origine tedesca, un turco e uno di origini imprecisate. Dasoz non ha escluso che si sia trattato ''non di un attacco'', ma di uno ''scontro interno'' alla casa editrice, e ha confermato che sono stati fermate quattro persone. ''Non escludo lo scontro interno. Potrebbe non essersi trattato di un attacco. Stiamo cercando di capire. Le indagini proseguono'' - ha affermato il governatore.


Quattro persone sono state fermate dalla polizia e vengono interrogate come sospette per l'attacco armato di stamani alla casa editrice cristiana di Malatya che ha provocato 4 morti. Lo ha reso noto l'agenzia Anadolu mentre vengono interrogate altre 10 persone come testimoni.

Tra i sospetti vi sono quasi certamente esponenti del gruppo islamo-nazionalista dei ''lupi grigi'' che gia' in passato avevano minacciato la casa editrice Zirve (ex Kay-Ra) che pubblicava libri come la Bibbia e ''Realtà dell'incarnazione''.

Il direttore della casa editrice, Hamza Ozant, in seguito al reiterarsi delle minacce, stava per chiedere una protezione alla polizia.

Fonte: Quotidiano.net