sabato 24 febbraio 2007

Roma, bimbo di 4 mesi abbandonato nella "ruota" del Policlinico Casilino

Pesa circa 6 chili, le sue condizioni di salute sono buone, secondo i medici non mostra particolari problemi. L'unico problema, è che è spettato a lui "inaugurare" una struttura concepita appositamente per permettere l'abbandono, protetto, dei neonati da parte delle mamme in difficoltà. Una sorta di moderna "ruota degli esposti". Il bimbo, di circa 4 mesi, è stato lasciato nella serata di sabato all'interno della struttura del servizio "Non abbandonarlo. Affidalo a noi" del Policlinico Casilino, a Roma. Appena giunta la segnalazione della presenza del piccolo, il personale del pronto soccorso e quello del reparto di neonatologia sono subito intervenuti. Il bambino è stato ricoverato nel reparto di patologia neonatale.

Quello di stasera è il primo caso dall'entrata in funzione del servizio, lo scorso dicembre. Si tratta di un piccolo prefabbricato, accogliente e anonimo, annesso al presidio ospedaliero della periferia della capitale, in una zona dove, fra l'altro, vivono molti immigrati e sono presenti alcuni campi nomadi. La "casetta", all'incrocio tra via Tucani e via Casilina - facilmente raggiungibile sia a piedi che in macchina - è realizzata in modo da offrire il totale anonimato ai genitori, oltre che la massima sicurezza al bimbo.

Il meccanismo ricalca in tutto e per tutto quello della "ruota degli esposti": all'interno di una saletta è posizionata una culla che si apre manualmente, attraverso una finestra basculante, e si richiude poi in modo automatico, dopo che il neonato è stato depositato. Il presidio è collegato alla sttuttura tramite sensori volumetrici ed è a contatto con una telecamera. In pochi istanti i medici del pronto soccorso sono in grado di intervenire.


Un servizio nato per venire incontro a un fenomeno, quello dell'abbandono neonatale, che nel Policlinico Casilino si è rivelato particolarmente allarmante: secondo i dati, forniti dalla stessa struttura, nel biennio 2004-2005 si è registrato il maggior numero di abbandoni nel territorio di Roma, ben 17. Di qui l'esigenza di creare la struttura, patrocinata dal Comune.

Pubblicato su Repubblica.it

Microsoft, supermulta per due brevetti sulla musica in rete


Costa caro l’Mp3, il formato compresso per ascoltare la musica in rete, a Microsoft. Il colosso di Redmond, specializzato in software, dovrà infatti pagare la super cifra di 1,52 miliardi di dollari ad Alcatel-Lucent per aver violato due brevetti relativi a questa applicazione.

È quanto ha stabilito il tribunale distrettuale di San Diego, in California, che ha autorizzato Alcatel (da poco reduce da una fusione con Lucent) a vietare l’utilizzo del software da parte della società di Bill Gates. Microsoft ha inserito il software di lettura Mp3 all’interno dell'applicativo «Windows Media Player» che è tra gli applicativi contestati nella causa ancora pendente con l’Unione Europea. La società di Gates ritiene però di avere le carte in regola. Il software conteso infatti venne progettato dai Bell Labs di At&t, poi scorporati in Lucent, e dal Fraunhofer Institute. Microsoft pagò allora al Fraunhofer 16 milioni di dollari per lo sfruttamento della tecnologia. Una cifra, questa, giudicata insufficiente dalla società di tlc, che valuta il software 4,56 miliardi di dollari.

La causa intentata è comunque la prima di 15 mosse di Alcatel anche contro la Dell e Gateway. Secondo il Wall Street Journal, «le ripercussioni di questa sentenza si sentiranno sull’intero settore dell’high tech tenuto conto che la tecnologia MP3 è utilizzata ovunque: dagli Ipod di Apple, alle consolle per videogame ai servizi internet di Yahoo».
Se la sentenza sarà confermata in appello, rappresenterà il maggior risarcimento per una violazione di brevetto della storia, superiore anche alla multa da 910 milioni di dollari comminata alla Kodak per aver copiato le macchine fotografiche «istantanee» della rivale Polaroid.
Sull’onda della sentenza il titolo Alcatel, quotato alla Borsa di Parigi, ha messo a segno un rialzo del 2,6%. Sostenuti i volumi, che hanno superato i 10 milioni di pezzi. Secondo gli analisti di Merrill Lynch, l’impatto della sentenza sui conti Alcatel sarà positiva perchè conferma che «il gruppo è in possesso di un brevetto essenziale ed è in grado di raccogliere con successo royalties dalle licenze Mp3». La situazione però, ha commentato la banca
d’affari statunitense, «è ancora troppo confusa per determinare con precisione l’incidenza finanziaria sugli utili della compagnia». Secondo gli esperti di Nomura, comunque l'entità del risarcimento «permetterà ad Alcatel di sostenere il peso dei costi di ristrutturazione da 1,7 miliardi di euro che gravano sulle casse del gruppo», anche se la somma non sarà esigibile a breve termine, dato che «Microsoft farà ricorso in appello».
Il contenzioso fa parte di un complesso braccio di ferro in atto tra le due società. Microsoft ha infatti denunciato il colosso delle tlc per la violazione di quattro brevetti su computer e sistemi di telefonia attivabili dal monitor. Mentre lo scorso aprile Alcatel ha citato Microsoft per l’uso illegale delle proprie tecnologie video nella console Xbox 360. In Borsa Microsoft è scesa dell’1% circa.

Pubblicato su Il Giornale.it

Oscar del cinema: quattro film testa a testa, Scorsese favorito




Chi vincerà l'Oscar per il miglior film del 2006? Raramente si è vista una situazione come quella di quest'anno, dove tutti i film candidati dalla Academy per la categoria più prestigiosa hanno possibilità di vittoria. Che questo fosse un anno anomalo per gli Oscar era emerso fin dall'annuncio della candidature dove il film che molti davano come probabile favorito, il musical «Dreamgirls», aveva conquistato sì più nomine di tutti gli altri, otto, ma era stato escluso dalla categoria del miglior film dell'anno: un fatto senza precedenti nella storia della Academy.

La eliminazione di «Dreamgirls» ha lasciato campo apertissimo dove la lotta tra i cinque film in lizza - il violento «The Departed», il regale «The Queen», il globale «Babel», il poetico «Lettere da Iwo Jima», il delizioso «Little Miss Sunshine» - potrebbe essere decisa da una manciata di voti. Con «The Departed» la Academy ha salutato il ritorno di Martin Scorsese ai temi più vicini al regista, anche se Boston ha preso il posto di New York come sfondo, ma una trama costruita su una serie interminabile di doppi giochi e una violenza esagerata persino per un film di Scorsese potrebbero fargli perdere voti. Con sette candidature, compresa una insolita doppietta nella categoria delle attrici non protagoniste (la messicana Adriana Barraza e la giapponese Rinko Kikuchi), il drammatico «Babel» appare tra i più seri contendenti al titolo. Molti critici, alludendo al risultato a sorpresa dello scorso anno in questa categoria, hanno definito il film del messicano Alejandro Gonzales Inarritu un «Crash» col passaporto. Le quattro storie incrociate di «Babel» si svolgono in tre continenti e in cinque lingue diverse. Ma la struttura corale e globale del film lascia molti spettatori perplessi non convinti dalla unità delle quattro mini-storie che compongono la pellicola.


Per Clint Eastwood il successo di «Lettere da Iwo Jima» è stato una sorpresa. Le previsioni consideravano il primo dei due film girati sullo stesso tema dal regista «Flags of Our Fathers» - il veicolo ideale per trionfare agli Oscar, ma la tiepida accoglienza della critica e del pubblico avevano causato una uscita anticipata del secondo film sulla battaglia di Iwo Jima, previsto dal febbraio 2007, a dicembre in modo da metterlo in gara per gli Oscar del 2006. La mossa è riuscita ma il fatto che il film sia in giapponese (e la recente vittoria di Eastwood con «A Million Dollar Baby») zavorrano le speranze di successo. La grande interpretazione di Helen Mirren in «The Quee», nei panni della Regina Elisabetta subito dopo la morte di Diana, rischia di oscurare i meriti del regista Stephen Frears nella creazione di un film che riesce a mostrare nello stesso tempo il lato peggiore e quello migliore della sovrana e della monarchia
britannica.

Ben diversa la situazione nelle altre categorie dove Scorsese sembra destinato a vincere il suo primo Oscar per la regia e dove le statuette per le migliori interpretazioni sono già state prenotate da Forest Whitaker (nei panni del dittatore Idi Amin) e dalla Mirren (come Elisabetta II). Nelle categorie dei non protagonisti dovrebbe imporsi il binomio di «Dreamgirls»: il redivivo Eddie Murphy (al suo primo grande ruolo drammatico) e la esordiente Jennifer Hudson (che ha dominato finora). Se le previsioni saranno rispettate gli attori neri conquistarenno domenica tre delle quattro statuette riservate alle interpretazioni, una impresa straordinaria che sottolinea quanto globali siano ormai diventati gli Oscar anche dal punto di vista razziale, con cinque afro-americani, due ispaniche e una asiatica in lizza per i premi riservati alle migliori
interpretazoni.

L'Italia avrà Milena Canonero («Marie Antoinette») in lizza per i costumi mentre i truccatori Antonio Signoretti e Vittorio Sodano («Apocalypto») possono vincere a loro volta la statuetta. Inoltre la consegna a Ennio Morricone dell'Oscar alla carriera per le sue splendide colonne sonore regalerà alla cerimonia di domenica un momento di magia musicale.

Pubblicato su Il Sole 24 Ore