Roma, bimbo di 4 mesi abbandonato nella "ruota" del Policlinico Casilino
Pesa circa 6 chili, le sue condizioni di salute sono buone, secondo i medici non mostra particolari problemi. L'unico problema, è che è spettato a lui "inaugurare" una struttura concepita appositamente per permettere l'abbandono, protetto, dei neonati da parte delle mamme in difficoltà. Una sorta di moderna "ruota degli esposti". Il bimbo, di circa 4 mesi, è stato lasciato nella serata di sabato all'interno della struttura del servizio "Non abbandonarlo. Affidalo a noi" del Policlinico Casilino, a Roma. Appena giunta la segnalazione della presenza del piccolo, il personale del pronto soccorso e quello del reparto di neonatologia sono subito intervenuti. Il bambino è stato ricoverato nel reparto di patologia neonatale.
Quello di stasera è il primo caso dall'entrata in funzione del servizio, lo scorso dicembre. Si tratta di un piccolo prefabbricato, accogliente e anonimo, annesso al presidio ospedaliero della periferia della capitale, in una zona dove, fra l'altro, vivono molti immigrati e sono presenti alcuni campi nomadi. La "casetta", all'incrocio tra via Tucani e via Casilina - facilmente raggiungibile sia a piedi che in macchina - è realizzata in modo da offrire il totale anonimato ai genitori, oltre che la massima sicurezza al bimbo.
Il meccanismo ricalca in tutto e per tutto quello della "ruota degli esposti": all'interno di una saletta è posizionata una culla che si apre manualmente, attraverso una finestra basculante, e si richiude poi in modo automatico, dopo che il neonato è stato depositato. Il presidio è collegato alla sttuttura tramite sensori volumetrici ed è a contatto con una telecamera. In pochi istanti i medici del pronto soccorso sono in grado di intervenire.
Un servizio nato per venire incontro a un fenomeno, quello dell'abbandono neonatale, che nel Policlinico Casilino si è rivelato particolarmente allarmante: secondo i dati, forniti dalla stessa struttura, nel biennio 2004-2005 si è registrato il maggior numero di abbandoni nel territorio di Roma, ben 17. Di qui l'esigenza di creare la struttura, patrocinata dal Comune.
Pubblicato su Repubblica.it