martedì 13 marzo 2007

Il portavoce dei talebani: "Mastrogiacomo sta bene"

Dall'Afghanistan si rompe il silenzio sulla sorte di Daniele Mastrogiacomo. Il portavoce dei talebani ha fatto sapere che il giornalista di Repubblica Daniele Masatrogiacomo è vivo, e sta bene.

La dichiarazione giunge all'indomani di un primo spiraglio aperto dalle parole del ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, e del presidente del Consiglio Romano Prodi, che in due momenti distinti avevano accennato al fatto di sapere da chi Mastrogiacomo fosse tenuto prigioniero, anche se ancora non si sa quali siano le richieste dei sequestratori. Intanto si consolida il coordinamento istituzionale e operativo fra autorità giudiziaria e governo, dopo un incontro, oggi, fra il titolare della Farnesina e il capo della Procura della Repubblica del tribunale di Roma, Giovanni Ferrara. E il riferimento di ieri, fatto da premier e vicepremier, ai "canali umanitari", sembra aver messo in moto la macchina della solidarietà e della collaborazione. Un ruolo importante in questo senso potrebbe essere quello svolto da Gino Strada: il fondatore di Emergency, arrivato oggi a Kabul, ha dichiarato la disponibilità della sua organizzazione a "dare una mano".

Mastrogiacomo "sta bene". L'inviato di Repubblica "sta bene" ed è "detenuto in una base dei talebani" nella provincia meridionale di Helmand, insieme ai due afgani sequestrati con lui lo scorso 4 marzo: così ha dichiarato Youssouf Ahmadi, il portavoce del movimento islamico, in una telefonata all'agenzia France Press. Il portavoce ha aggiunto che sono in corso "contatti indiretti" con le autorità italiane, confermando quanto già anticipato ieri da Prodi e D'Alema.

Gino Strada: "Cerchiamo di dare una mano". La "disponibilità" della sua organizzazione perché sia raggiunto un risultato positivo nella vicenda del sequestro di Mastrogiacomo: questi i termini in cui si è espresso il fondatore di Emergency, Gino Strada, arrivato oggi a Kabul. "Non è nostro compito condurre trattative - ha precisato il chirurgo - ma possiamo fornire dei canali, cosa che faremmo per chiunque. Cerchiamo di dare una mano". Poi, in serata, al Tg3: "Siamo ottimisti" ha detto, ribadendo che "è doveroso non chiacchierare troppo".

Coordinamento governo-magistratura. C'è stato oggi un incontro tra il ministro D'Alema, e il capo della Procura della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara. Nulla trapela sul contenuto se non la volontà, comune al vertice della Farnesina e alla magistratura romana, di confrontarsi sulla vicenda, di scambiare informazioni e analisi. Sul rapimento del giornalista di Repubblica, la Procura ha aperto un fascicolo - per quanto se ne sa, a carico di ignoti - nel quale si ipotizza il delitto di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Ris che già operano a Kabul. Un coordinamento che tuttavia - precisano Ferrara e il suo vice, Franco Ionta - non può prescindere dal fatto che "le decisioni sul caso, che si svolge in territorio estero e, peraltro, in guerra, sono di esclusiva pertinenza del governo e del ministro degli Esteri".

Fonte: La Repubblica

Putin in Italia, il caso dei diritti umani

Viaggio in Italia del presidente russo. Amnesty chiede al governo di porre il tema dei diritti umani, i Radicali: non taceremo.

I diplomatici lo chiamano «un incontro sul modello Soci»
, dal nome della città del Mar Nero cara alla nomenklatura sovietica, il posto di vacanza nel quale Vladimir Putin ha la dacia impiegata il 23 gennaio scorso per il colloquio precedente con Romano Prodi. Oggi pomeriggio, il presidente della Federazione russa e il presidente del Consiglio italiano si chiuderanno in una stanza di Palazzo Chigi per circa tre ore. Ognuno dei due sarà assistito da uno dei suoi collaboratori di maggior fiducia. Per favorire uno scambio di idee non ingessato, l'agenda degli argomenti da trattare è abbozzata nelle linee generali. Non più di tanto.

Di sicuro, si parlerà dell'energia, l'arma politica più efficace della Mosca post-sovietica. Nella visita in Italia che Putin comincia oggi con l'atterraggio di un volo «Rossia» a Pratica di Mare e terminerà domani con un vertice a Bari allargato a vari ministri, sarà uno degli argomenti principali. Dopo un colloquio con Giorgio Napolitano e un'udienza da Benedetto XVI (la terza con un Papa, la prima con Joseph Ratzinger), il capo del Cremlino ritornerà a trattare con Prodi degli approvvigionamenti di gas che stanno a cuore all'Italia e per i quali, a Bari, compirà un ulteriore passo avanti l'accordo tra Gazprom e Eni che porterà la prima a entrare nel mercato al dettaglio italiano e la seconda a cercare giacimenti e a estrarre petrolio nel Paese dagli undici fusi orari. Di un altro argomento, i diritti umani, si potrà parlare, ma non è stabilito né quanto né come. «Voi rimproverate il dominio della mafia russa, ma io vi faccio osservare che la parola "mafia" è nata in Italia, non in Russia», rispose tra l'altro l'ex agente del Kgb, il 22 ottobre scorso, quando il presidente del Parlamento europeo Josep Borrell gli rinfacciò una «svalutazione dei diritti umani» in casa propria.

Amnesty International ieri ha esortato Prodi e il ministro degli Esteri Massimo D'Alema a chiedere conto all'ospite di «detenzioni arbitrarie, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate, rapimenti» che «nel Caucaso del Nord continuano». Amnesty si riferiva alla Cecenia e vorrebbe anche che si sollevassero i problemi dell'«ampio uso della tortura» nelle prigioni russe, delle carenze nel «fronteggiare la violenza domestica», della mancanza di leggi che aboliscano la pena di morte in tempo di pace «per essendo la Russia abolizionista de facto dal 1999». Tutto questo non troverà certo una soluzione nella visita in Italia, ma Putin non può non sapere che per le opinioni pubbliche occidentali la sua immagine è meno rassicurante di qualche anno fa, pur essendo l'Unione Europea contraria a destabilizzare il suo Stato. Anche se non lo invita in una villa al mare come Silvio Berlusconi, Prodi è uno degli europei che ha migliori rapporti con il capo del Cremlino. Da quando è tornato alla guida del governo, con George W. Bush il Professore ha avuto un solo incontro bilaterale (al G8 di San Pietroburgo). Con il presidente russo quello di oggi sarà il quarto.

Da Mosca sono arrivate giorni fa Roma almeno una Mercedes e una Zil nera. Serviranno al corteo presidenziale. Prima che si mettano in moto, Prodi ha dichiarato all'agenzia Ria Novosti che «Italia e Russia condividono l'esigenza di rafforzare il multilateralismo, incentrato sull'Onu» elencando i «focolai di crisi» sui quali c'è convergenza nell'applicarlo: «Medio Oriente, Iraq, dossier nucleare iraniano, Afghanistan». I diritti umani rientrano in un'altra categoria. Ancora più complicata.

Fonte: Corriere Della Sera

La Chiesa torni al canto gregoriano, esorta il Papa

Papa Benedetto XVI, che la scorsa settimana aveva detto al mondo di non curarsi molto di Bob Dylan, ha dichiarato oggi che vorrebbe un ritorno del canto gregoriano.

Il Pontefice tedesco, 79 anni, ha detto che i fedeli cattolici dovrebbero imparare di più dei canti tradizionali in latino dei monaci del Medioevo.

"Le preghiere più conosciute della tradizione della Chiesa dovrebbero essere recitate in latino, se è possibile e si dovrebbero cantare delle selezioni del canto gregoriano", ha affermato in un libretto di 140 pagine sulla messa, lamentando che il latino, linguaggio ufficiale della Chiesa, sia scomparso e chiedendo che i futuri preti studino l'antica lingua.

"Nè dovremmo dimenticare che al fedele si dovrebbe insegnare a recitare le più comuni preghiere in latino, ed a cantare parte della liturgia col canto gregoriano" ha scritto Papa Ratzinger.

Il Concilio Vaticano Secondo (1962-1965) aveva messo fine alla tradizione della messa in latino in favore delle lingue locali ed alcuni parroci avevano consentito di cantare canzoni durante la messa.

In Paesi come gli usa negli anni Sessanta e Settanta non era insolito sentire i fedeli cantare canzoni come "Blowin' in the Wind" di Dylan o "Bridge Over Troubled Water" di Simon & Garfunkel durante la Messa.

Il Papa, un appassionato di musica classica e sacra e un apprezzato pianista, si è decisamente opposto a questa tendenza.

"Sicuramente per quanto riguarda la liturgia, non possiamo dire che una canzone sia buona quanto un'altra . La generica improvvisazione o l'introduzione dei generi musicali che non rispettano il significato della liturgia dovrebbero essere evitati", ha spiegato il Pontefice.

La scorsa settimana il Papa aveva svelato in un nuovo libro che nel 1997 si era opposto alla partecipazione di Bob Dylan a un evento con i giovani con Papa Giovanni Paolo II perché considerava la pop star il tipo sbagliato di "profeta".

Fonte: Yahoo Notizie

Italia sempre più informatizzata: in Campania, due laboratori informatici multimediali e presto 100 chiese in rete

La Pubblica Amministrazione sarà completamente informatizzata per la metà del 2009. E’ quanto dichiarato dal Ministro per le riforme e l'Innovazione nella PA, Luigi Nicolais, intervenendo alla presentazione del Forum 2007 della pubblica amministrazione.

La 18esima edizione del Forum PA, che si svolgerà dal 21 al 25 maggio alla Nuova Fiera di Roma, è stata presentata nel corso di una Tavola rotonda da Carlo Mochi Sismondi, direttore generale della manifestazione.

Le cinque giornate di lavoro oltre ai convegni tematici ospiteranno anche altrettante aree di politiche pubbliche con appuntamenti politici. Tra i temi: “qualità dei servizi ai cittadini con l'Innovazione organizzativa e tecnologica”, “diritto alla salute e la qualità della sanità”, “governance dei territori e federalismo”, “inclusione sociale, diritti, welfare”, “sviluppo economico e competitività”.

Nel nuovo quartiere fieristico di Roma, la Mostra sarà organizzata come una “piazza”, il luogo di incontro della PA, cioè, con i cittadini e le Imprese sul tema dell'Innovazione.

Sono oltre 400, secondo dati degli organizzatori, le amministrazioni centrali e locali, le autonomia funzionali, gli enti pubblici e le aziende che mettono in mostra al Forum PA, “i risultati raggiunti nel miglioramento di organizzazione e servizi”.

Prendendo la parola, Nicolais ha sottolineato che “…L'interoperabilità della PA sarà ultimata entro l'estate mentre l'interoperabilità tra centro e periferia sarà pronta entro la fine del 2008. Quindi pensiamo che per la metà del 2009 potremo cominciare a parlare di una pubblica amministrazione realmente informatizzata”.

E non si ferma qui il Ministro, tante le iniziative al varo del Governo che riguardano l’innovazione tecnologica e che contribuiranno a ridurre il digital divide del nostro Paese, ma anche a portare avanti il progetto di alfabetizzazione informatica.

Rientra in questa prospettiva l’apertura di due laboratori informatici multimediali, uno per le ragazze e uno per i ragazzi, che costituiranno un ulteriore occasione di apprendimento per i minori del carcere di Nisida, l'isoletta antistante il litorale di Bagnoli.

La realizzazione dei due laboratori, che saranno attrezzati con personal computer, programmi software avanzati, tecnologie multimediali e collegamenti veloci a internet, rientra fra le iniziative del Governo per affrontare il disagio giovanile in alcune aree di Napoli ed è progettato grazie alla collaborazione tra i Ministeri della Giustizia, dell'Innovazione tecnologica nelle PA e la Curia di Napoli.

Ieri a Nisida sono stati il Cardinale Sepe, i Ministri Mastella e Nicolais a inaugurare i due nuovi laboratori che si aggiungono a quelli, già esistenti di ceramica artistica, arte presepiale, animatore teatrale, florovivaista, operatore edile, sartoria.

L'intervento congiunto dei due ministeri e della Curia di Napoli prende le mosse dall'inaugurazione, il 27 novembre scorso, da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dei primi due laboratori d'informatica interconnessi telematicamente presso la parrocchia di S. Maria la Sanità e di S. Michele Arcangelo di Afragola.

Dopo i primi due ne sono stati attivati altrettanti in parrocchie dei Quartieri Spagnoli e nel quartiere di S. Giovanni a Teduccio. Altri 16 sono in fase di allestimento.

Nicolais ha sottolineato che il progetto iniziale, che coinvolgeva 20 parrocchie, “…sarà ampliato fino a raggiungere quota 100 parrocchie entro il 2007. Abbiamo deciso di stimolare maggiormente l'interesse di alunni e docenti - ha spiegato - cambiando i termini della questione. Piuttosto che ‘to learn ICT' puntiamo su 'ICT to learn’”.

“Crediamo - ha detto il Ministro - che ciò costituisca uno stimolo per i ragazzi in difficoltà”.

Un modo, ha spiegato il Ministro, “…per comunicare in modo diverso, per attrarre giovani”. Parrocchie, dunque, che saranno dotate di centri multimediali e che punteranno sulla tecnologia.

Un investimento, quello nella tecnologia che, ha ribadito Nicolais, riguarderà sempre più la vita dell'Italia. A cominciare dal pianeta scuola per il quale arriveranno 100 milioni di euro per accelerare il processo di Innovazione nelle scuole. Un'azione messa in atto con la stretta collaborazione del Ministro all'Istruzione, Giuseppe Fioroni.

Una sinergia che ha dato i suoi frutti anche con il ministero della Giustizia “…Abbiamo poi siglato un accordo, un protocollo d'intesa per l'utilizzo dell'informatica al fine di accelerare la giustizia - ha sottolineato Nicolais - sia essa civile, penale, amministrativa”.

Nel suo intervento, il Cardinale di Napoli ha ricordato che “…Questo è un progetto nato da una precedente visita a Nisida con il Ministro Nicolais, quando abbiamo pensato di estendere al carcere per minorenni il progetto dei laboratori di informatica delle parrocchie. Ho visto i ragazzi manovrare bene sui computer. Li ho trovato motivati ed entusiasti. Questo, come gli altri laboratori di Nisida, è un ottimo strumento per consentire il loro inserimento nel contesto sociale”.

Sepe ha insistito sulla visione cristiana dei luoghi di detenzione, “…Nisida è un luogo di speranza dove si riescono a concretizzare progetti importanti”, e sulla necessità di curare predisporre i detenuti il momento più difficile, il ritorno a una vita normale, fra la gente. In questa prospettiva il Cardinale ha ricordato che, d'intesa con il carcere di Poggioreale, “…si è deciso di trovare una casa a Napoli dove accogliere uomini e donne appena usciti dal carcere e di prepararli al ritorno nel contesto sociale”, una sorta di camera di decompressione dal carcere.

“…L'obiettivo - ha concluso Sepe - è di trovare analoga struttura per accogliere i ragazzi”.

Fonte: key4biz

“Carnevalata gay”, è bufera

Attacco del giornale vaticano. Il premier: il ddl non tocca i principi del matrimonio

Per capire quanto sia incandescente la polemica sui Dico dopo la polemica di sabato basta sfogliare l’«Osservatore Romano», ascoltare il premier Prodi a «Matrix» o assistere al «faccia a faccia» tra Rosy Bindi e Giulio Andreotti a un convegno sulla famiglia. Il giornale della Santa Sede attacca a testa bassa la manifestazione di sabato scorso dell’Arcigay, facendo insorgere lo schieramento laico che sostiene il disegno di legge del governo. Secondo l’«Osservatore» a piazza Farnese «hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie». Meritevole di censura, secondo il quotidiano vaticano, anche la presenza in piazza di bambini tra le coppie gay, «prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire a un nucleo familiare particolari diritti».

Non è un caso, secondo l’«Osservatore», che nelle immagini trasmesse sul corteo a parlare siano state quasi esclusivamente le coppie omosessuali, «la categoria per la quale, al di là di ogni tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti». L’«Osservatore» critica anche la presenza al corteo di tre ministri, «a dimostrazione di come una parte del governo sembra volersi impegnare personalmente per una questione diventata inspiegabilmente prioritaria». Di fronte alle critiche del Vaticano (rafforzate da una nota dell’agenzia Sir dei vescovi) il premier Romano Prodi non si mostra pentito della decisione del governo di presentare un disegno di legge sull’argomento. Prodi, che pure continua a dirsi perplesso per la partecipazione di alcuni ministri alla manifestazione di sabato, sembra raccogliere le proteste di Oltretevere sui contenuti della proposta del governo: «L’ho letta e riletta e credo che il ddl proprio non tocchi i principi del matrimonio. Riconoscere momenti di solidarietà non è disconoscere la famiglia». Prodi però lascia aperto uno spiraglio alla possibilità di cambiare la legge alle Camere: «In Parlamento ci sono tanti altri disegni di legge, si faranno variazioni e adattamenti che sembrano opportuni», sottolinea intervenendo a «Matrix». Ma intanto l’affondo dell’«Osservatore Romano» rinfocola le polemiche. L’Arcigay non ci sta a far finire gli omosessuali sul banco degli imputati: «Hanno mandato il solito disco rotto contro le carnevalate». Il capogruppo di Rifondazione comunista al Senato Giovanni Russo Spena pretende le scuse dell’«Osservatore»: «La cecità politica dell’organo di informazione del Vaticano fa impressione». Per Benedetto Della Vedova, deputato riformatore liberale di Forza Italia, il giornale vaticano ha preso una topica: «Nessun carnevale, solo persone gay che manifestavano chiedendo soluzioni normative».

Di fronte alla polemica che monta, prova a chiedere di «abbassare i toni» Rosy Bindi: ad Andreotti che le chiedeva di cancellare le coppie dello stesso sesso dal provvedimento, ha ribattuto che le convivenze gay sono una realtà da regolamentare e che i ritardi di cui l’Italia soffre nel sostegno alla famiglia sono dovuti anche ai governi della Prima Repubblica. Nel frattempo il ministro della Giustizia Mastella continua la sua battaglia dentro la maggioranza contro i Dico. Il Guardasigilli minaccia di sfilarsi dal governo se fosse messo davanti a un aut aut: «Se mi dicono “o firmi i Dico o esci dal governo”, io esco dal governo». In caso di fiducia, poi, non avrebbe la minima esitazione: «Voterei no». Mentre nell’eventualità che la legge passasse è pronto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo.


Fonte: LaStampa.it

Amato propone antidoping a scuola

Controlli antidoping a scuola e fuori dalle discoteche: è la provocazione di Giuliano Amato, ministro dell’Interno, lanciata al convegno fiorentino dell’Anci Toscana sulla sicurezza nelle città.

Amato ha invocato una grande campagna contro la droga: «Una campagna non contro i trafficanti - ha spiegato nel suo intervento - ma contro noi stessi, chiamando in causa noi ’integerrimì consumatori di cocaina, e quei genitori, e non solo i figli, che prendono la coca nel weekend per passare un fine settimana più elettrizzante».

Secondo il ministro «si potrebbe prevedere l’antidoping a scuola, ad esempio dopo l’interrogazione. Ho spiegato questa mia idea ad un insegnante che mi ha detto: ma sei matto? Di sicuro arriverebbero i genitori a fare un occhio nero al preside o al professore. Ma io penso che se lo studente risulta positivo dopo l’interrogazione, perde i punti, e l’interrogazione non vale».

Amato ha sottolineato che «bisogna pensare anche a qualcosa del genere: anche se può apparire una cosa un pò idiota, vale la pena di essere valutata e magari sostituita da altre».

Fonte: LaStampa.it