mercoledì 14 marzo 2007

Europa e Italia a rischio siccità

Milano - Si rischia di restarci secchi. Per 44 milioni di persone in Europa si potrebbe essere una concreta emergenza acqua nel 2070. È lo scenario prospettato a causa dei mutamenti climatici in atto, dalla seconda parte del rapporto redatto a Parigi dagli esperti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che verrà reso noto il 6 aprile a Bruxelles.

Nella seconda tranche del IV Rapporto Ipcc, emerge un'Europa divisa in due: il Nord più mite e il Sud che bolle. Per il 2100 nella migliore delle ipotesi si prevede un rialzo tra 1 e 4 gradi centigradi delle temperature, contro un aumento tra i 2,5 e i 5,5 gradi centigradi nello scenario peggiore. Nel 2070, secondo il rapporto Ipcc, la popolazione a rischio, cioé che avrà problemi a causa della carenza d'acqua, sarà tra i 16 e i 44 milioni di persone.

A rischio anche la biodiversità del Mediterraneo con una perdita sostanziale degli ecosistemi acquatici che quindi tenderanno a scomparire, mentre le comunità alpine potrebbero perdere fino al 60% delle loro specie. I ghiacciai alpini rischiano per il 2050 una diminuzione del loro volume fra il 30% e il 70%. Entro il secolo la portata dei fiumi potrebbe diminuire del 50% in Europa centrale e dell'80% nel Sud Europa, specie nella bella stagione.

Fonte: IlGiornale.it

Il presidente Bush in Messico per il rilancio della cooperazione

George W. Bush incontra il presidente Felipe Calderon, che si aspetta anche un aiuto concreto in termini finanziari sul fronte della lotta al traffico di droga. E c'è chi ipotizza possa tornare in auge il tema del muro paventato da Washington lungo la frontiera

Rio do Janeiro - In Messico George W. Bush ha in programma l'ultima tappa del suo breve ma intenso tour sudamericano che si concluderà domani, quando ripartirà per Washington.

Ieri il capo di stato statunitense ha visitato il Guatemala. Il presidente guatemalteco Oscar Berger ha condotto Bush in visita al sito archeologico maya di Iximché dove si sono verificate proteste da parte di indigeni maya. Secondo quanto dichiarato da una dirigente indigena "la presenza del signor Bush macchia l'onore di questo luogo sacro".

Proteste da parte di gruppi sindacali, studenteschi e indigeni si sono verificate anche nella capitale Città del Guatemala dove i due presidenti hanno affrontato un'agenda moderata e all'insegna della collaborazione: sul tavolo temi di cooperazione economica, lotta al narcotraffico e problemi dell'immigrazione clandestina: il Guatemala è il canale di passaggio obbligatorio dei migranti dal Sud America al Messico. Dopo l'ingresso come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, al posto del fallimentare tentativo del Venezuela, il piccolo Paese centroamericano ha assunto un ruolo più rilevante nell'asse anti-Chavez che Bush va tessendo in America Latina.

Dopo il Guatemala adesso è la volta del Messico. In programma l'incontro con il presidente Felipe Calderon. Anche il Messico fa parte dei paesi "amici" di Washington, sebbene i rapporti tra i due paesi vivano un momento di stallo. Più di tremila agenti della polizia messicana, coadiuvati da agenti della Cia e Fbi, presidiano l'area deve Bush si ospita, e il percorso che seguirà oggi. Secondo molti analisti politici messicani la visita di Bush ha più il sapore del protocollo che sostanza.

Calderon si aspetta un rilancio delle politiche di cooperazione tra i due Paesi, e un aiuto concreto in termini finanziari sul fronte della lotta al traffico di droga. Anche la questione delle frontiere è uno degli argomenti caldi. C'è chi ipotizza possa tornare in auge il tema del muro di 1200 chilometri paventato da Washington lungo la frontiera e che fu una spina nel fianco degli ultimi mesi del governo di Vicente Fox. Temi a lungo dibattuti ma senza una soluzione all'orizzonte: anche perché il capo di stato messicano non ha espresso una posizione netta in questo senso.

C'è poi la questione del Trattato di Libero Commercio con l'America del Nord (TLCAN) che coinvolge il settore agricolo: Calderon è sotto il fuoco delle pressioni da parte dei produttori messicani che chiedono, come d'altra parte in tutto il Sud America, un abbassamento dei sussidi agricoli da parte del concorrente statunitense. Calderon affronta in questo periodo una crisi sul fronte dei prezzi di alimenti base, aumentati notevolmente negli ultimi mesi.

Bush e Calderon visiteranno poi il sito archeologico di Uxmal, a 75 chilometri da Merida, patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Sono previste manifestazioni in diverse città e nella capitale Città del Messico.

Fonte: Quotidiano.net

Ex Ministro Ceceno chiede asilo politico a Prodi

ROMA - "Il primo messaggio che voglio inviare a Prodi è quello di concedermi asilo politico". E' quanto manda a dire al presidente del Consiglio Romano Prodi, Umar Khanbiev, ex ministro della Sanità ceceno da ieri a Roma, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa alla Camera con Marco Pannella. Nelle stesse ore in cui il premier italiano incontra a Bari il presidente russo Vladimir Putin, Khanbiev denuncia il genocidio che si starebbe attuando in Cecenia e le gravi violazioni dei diritti umani che Mosca compie sistematicamente nell'indifferenza del mondo. I politici italiani - è la richiesta di Khanbiev -"devono dire la verità per quanto riguarda la situazione in Cecenia e in particolare la situazione dei diritti umani. Bisogna riconoscere che in Cecenia la Russia sta compiendo violazioni gravissime dei diritti umani e chiedere la 'punizione' di coloro che hanno commesso questi crimini," Non è il caso di abbracciare e baciare Putin,- ha detto l'esponente ceceno, che ha subito carcere e torture - ma si tratta, magari sorridendo, di "dirgli la verità, di chiedere la verità ".

"Dite la verità, raccontate la verità, chiamate assassini gli assassini. Solo così potete aiutarci. Questo è quello di cui abbiamo bisogno". E' l'appello lanciato da Umar Khanbiev, ex ministro della sanità ceceno da ieri in Italia per chiedere asilo politico, in una conferenza stampa organizzata alla Camera dal Partito radicale transnazionale. "Quella persona (Putin, ndr) che oggi viene accolta in Italia e in Europa come un democratico è lapersona che si può permettere di continuare un genocidio in tutto il Caucaso", ha denunciato Khanbiev parlando ai giornalisti e a numerosi parlamentari". "Per ordine di Mosca sono stati uccisi 250 mila ceceni - ha detto ancora Khanbiev - e non mi pare che nel mondo ci siano state grandi reazioni. In Cecenia continuano assassini, rapimenti, violazioni e nessuno è responsabile di nulla. La legge non esiste".

Fonte: ANSA.it

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