venerdì 23 marzo 2007

La Camera sfida Bush: via le truppe dall'Irak entro settembre 2008

Per appena sei voti la Camera dei rappresentanti ha approvato la mozione che collega l'approvazione dei 124 miliardi di dollari richiesti da George Bush per la guerra, al ritiro delle truppe di combattimento entro il settembre del 2008.

«Il popolo americano ha perso la fiducia nel modo in cui il presidente sta conducendo questa guerra» ha detto prima del voto la speaker Nancy Pelosi. «Il popolo americano vede la realtà della guerra, il presidente no» ha aggiunto.

La maggioranza democratica ha così ottenuto una vittoria nello scontro con la Casa Bianca sulla gestione del conflitto, sfidando Bush che ha affermato che un ritiro affrettato avrebbe conseguenze devastanti per la sicurezza dell'America e che ha già annunciato che metterà il veto su qualsiasi legge che il Congresso potrà approvare in questa direzione.

Fonte: Il Giornale.it

Fassino-Berlusconi, colloquio in Senato

I due avrebbero discusso di legge elettorale

Silvio Berlusconi ha mostrato in Senato a Piero Fassino i risultato di un sondaggio. E' successo durante la cerimonia a Palazzo Madama per il cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma.

Mentre i presidenti dei Parlamenti d’Europa intervengono, il leader di Forza Italia si siede accanto al segretario dei Ds e con lui conversa per una buona ventina di minuti. E gli fa vedere un sondaggio tirato fuori da una cartellina. L’intestazione del foglio, pieno di grafici e tabelle, è «Silvio Berlusconi e Romano Prodi: la fiducia. Gennaio-marzo 2007». I due chiacchierano animatamente, Fassino annuisce e scuote la testa.

Ma Fassino e Berlusconi avrebbero parlato anche di legge elettorale. Lo si deduce dagli appunti presi dall’ex premier, immortalati con il teleobiettivo dai fotografi appostati in tribuna stampa, dopo che Fassino lascia l’Aula. In testa ad un foglio Berlusconi scrive «Fassino». E quindi tre paragrafi: «maggioranza nazionale», «no a preferenze», «sì a sbarramento». Probabilmente i punti su cui i due hanno discusso.

Fonte: La Stampa

Mullah Dadullah: “Ho rifiutato un milione di dollari”

Il mullah Dadullah ha rifiutato un milione di dollari offerti dall’Italia per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. E’ quanto sembra abbia dichiarato in una telefonata fatta al giornalista pachistano Rahimullah Yusufzai che, a sua volta, lo ha riferito al settimanale tedesco ‘Der Spiegel’.

“Abbiamo rifiutato la proposta dei diplomatici italiani, che ci avevano offerto un milione di dollari”, ha dichiarato Dadullah nella telefonata, perché “i talebani non si comprano”.
Poi ha aggiunto di aver personalmente comunicato all’ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, che nemmeno 10 milioni di dollari sarebbero stati sufficienti per la liberazione di Mastrogiacomo.
Ciò che voleva, ha ribadito, era il rilascio dei prigionieri talebani.

Nella stessa intervista il capo talebano avrebbe riferito che Adjmal Nashkbandi, l’interprete di Daniele Mastrogiacomo, è ancora nelle mani dei sequestratori.
Le autorità afghane, ha detto Dadullah, non si sono preoccupato della sorte dell’interprete.
“Il governo Karzai era interessato solo all’italiano”, ha assicurato.
Ora, per liberare Adjmal, il mullah pretenderebbe il rilascio di Mohammed Hanif, cui Dadullah aveva rinunciato in cambio della liberazione di suo fratello.

Dadullah ha poi raccontato che lo scambio tra Mastrogiacomo e i cinque talebani è avvenuta nei pressi del fiume Helmand, nell’omonima regione meridionale del Paese.
“Un gran numero di nostri combattenti si sono recati sul luogo per salutare i compagni liberati”, ha riferito.
“Tutti hanno sparato in aria, è stata una festa enorme”.
Il capo talebano ha spiegato di aver “condotto” personalmente le trattative per il rilascio del fratello e l’esito dei negoziati “un importante successo” per la sua organizzazione, in particolare per il fatto che i due portavoce liberati sono “politicamente importantissimi”.
Gli altri tre talebani, invece, riprenderanno immediatamente a combattere nel sud dell’Afghanistan.

Yusufzai ha poi passato l’intervista di Dadullah anche al giornale inglese «The Guardian».
In essa, il mullah, come aveva già dichiarato in settimana dopo la liberazione di Mastrogiacomo, ribadisce l’intenzione di voler continuare a rapire giornalisti stranieri in Afghanistan.
Sarà “catturato” qualunque reporter si aggirerà nel sud del Paese senza l’autorizzazione dei taleban, ha annunciato.
Dopo la liberazione del fratello in cambio di Mastrogiacomo, asserisce Yusefzai, Dadullah “dice di sentirsi così felice che prenderà un pò di riposo e lascerà per un poco le redini a suo fratello”.

Fonte: noipress.it

Casalinghe (non più) disperate: in sei lezioni il computer è servito

Un grande schermo nero. Un groviglio di fili da districare per poter eliminare i batuffoli di polvere che si sono impigliati nei cavi. E poi come si riattaccano? La ventola che gira all’impazzata: come diavolo si spegne il computer? Scene di «lotta quotidiana», che vede contrapposti casalinghe e il pc, questo sconosciuto. A correre in aiuto delle 80mila casalinghe un libro, appena uscito «Il computer per casalinghe disperate» di Alessandra Samaritani Ruggiero, con la prefazione di Lina Sotis, e il progetto «Donne in rete» di Donneuropee Federcasalinghe, corso base di computer in 6 puntate, sostenuto dall’assessorato alle Pari opportunità di Palazzo Marino.

«Avvicinare le donne al computer è molto importante - sottolinea Mariolina Moioli, assessore a Pari opportunità, Famiglia e Politiche sociali del comune -. Una lenta trasformazione, quella tecnologica sta cambiando le nostre vite, forse non ci rendiamo ancora conto della sua portata, ma non possiamo certo rimanerne fuori. L’informatica migliora la vita, l’età non conta, si impara sempre. Per questo abbiamo deciso di sostenere il corso di computer organizzato da Federcasalinghe ed Excellent. Con il computer - continua la Moioli - potrete anche accedere ai servizi a disposizione sul sito del Comune, come la richieste di certificati o di documenti e alle informazioni a disposizione on line».

Il corso gratuito, che si terrà in più edizioni, comincerà il 12 aprile e si svolgerà in sei sedute settimanali di mezza mattinata ciascuna nella sede di Excellent in via Cibrario 4, (MM1 Rovereto) e di un laboratorio per fare pratica una mattina alla settimana nella sede di Federcasalinghe di via F. Sforza 19. Le lezioni si propongono di stimolare l’interesse per l’informatica e di fornire le nozioni base. Gli incontri, monotematici, affronteranno la struttura del computer, i principali programmi, i sistemi di elaborazione di testi, l’uso dei Excel, di Internet e gli usi che si possono fare della rete, i programmi di posta elettronica.

«L’estrema soddisfazione che proveremo quando riusciremo da sole a superare anche solo un piccolo problema “computeresco”... ahh sarà un momento impagabile, il nostro senso di
autostima schizzerà a livelli stellari e nel nostro immaginario Bill Gates ci farà un baffo». Questa frase, tratta dallo spiritoso e utile libro di Alessandra Samaritani Ruggiero Il computer per casalinghe disperate (Cairo Editore, 224 pp, euro 13), riassume bene anche lo spirito con cui è organizzato il corso.

«Donne non fatevi spaventare dal computer e dalle paura di fare qualche errore, schiacciate i tasti in libertà, non succederà niente di grave» è il «grido» liberatorio dell’autrice, mamma di tre figli, casalinga ed esperta informatica. «Il computer vi semplifica la vita - spiega Alessandra Ruggiero - con internet potrete fare la spesa on line, prenotare un aereo low cost, fare ricerche per i vostri figli, prenotare visite alle mostre, sporgere denuncia. Semplifica la vita e permetterà di risparmiare tempo utile magari per fare altre cose. Il computer diventa uno strumento di lavoro in casa «come un elettrodomestico». Ma c’è anche chi lo usa per scrivere le mail ad amici, per parlare gratis con parenti lontani, che si possono vedere anche con la web cam. «Eureka ce l’ho fatta, ho 76 anni e ho imparato a inviare delle mail. Grazie grazie» scrive una signora all’autrice del manuale.

Fonte: Marta Bravi per IlGiornale.it

Adozioni internazionali: firmato accordo tra Italia e Bielorussia

E' stato firmato a Minsk, il protocollo internazionale che sancisce la ripresa delle vacanze in Italia per i bimbi orfani bielorussi e un'accelerazione nei processi burocratici per le adozioni internazionali. Soddisfazione delle associazioni e delle famiglie.

L'italia e la Bielorussia hanno firmato un nuovo protocollo d'intesa per le adozioni internazionali, aggiornando di fatto l'ultimo accordo risalente al 2005. La firma è stata apposta a Minsk e sancisce l'auspicata ripresa dei colloqui in materia di adozione tra i due Stati.

Nell'incontro è stato anche siglato un accordo che permetterà il ritorno dei bambini orfani bielorussi in Italia a scopo terapeutico (magari al fine ultimo di ottenerne l'adozione).

i rapporti tra i due stati si erano congelati dopo che l'anno scorso, una coppia ligure, aveva cercato di impedire a Vika (appena 10 anni) di ritornare in patria, tenendola nascosta per diverso tempo in un'altra casa. L'episodio fu causato dalla confessione della piccola circa i maltrattamenti disumani che avrebbe subito nell'orfanotrofio di Minsk.

La bambina fu comunque rimpatriata, grazie alle pressioni del governo italiano, ma da allora i bambini bielorussi non furono più mandati in Italia per evitare altre situazioni "poco piacevoli".

Si spera che dopo l'accordo di ieri, la Bielorussia possa dare una vigorosa accelerata a tutte le domande di adozione rimaste sospese da quel momento e che i rapporti possano rinsaldarsi pacificamente. Soprattutto per il bene dei bambini.

Fonte: Bari Mia

Uranio impoverito, troppi soldati tornano contaminati

Un militare italiano in servizio nei Balcani ha denunciato, per voce del maresciallo Domenico Leggiero, dell'Osservatorio militare, un'associazione che assiste gli appartenenti alle forze armate e i loro familiari, che lui e molti suoi commilitoni sono stati contaminati dall'uranio impoverito usato nei campi di battaglia.

Secondo il soldato almeno il 70% dei reduci si sottopone ad un intervento alla tiroide, secondo Leggiero le operazioni verrebbero effettuate in un ospedale di Siena e in altre strutture convenzionate con l'esercito. Secondo l'Osservatorio sono 46 i militari morti per la contaminazione e più di 500 i malati.

La denuncia ha riaperto la polemica e Lidia Menapace, presidente della commisione di inchiesta parlamentare del Senato ha stabilto quali saranno le linee guida della commissione per: "acquisire elementi e valutazioni di tipo oggettivo ed ufficiale".

Sulla questione le opinioni sono discordi, altre associazioni hanno dati diversi, così come diversi sono quelli forniti dal ministero della Difesa. La commissione Mandelli, in tre successive relazioni, ha concluso che rispetto alla statistica, i soldati che hanno preso parte a diverse operazioni nelle zone "incriminate" sono quattro volte superiori alla media, ma la stessa commissione non è stata in grado di collegare direttamente la presenza dell'uranio ai casi di tumore registrati.

I primi casi segnalati in Italia risalgono al 1999 quando un soldato cagliaritano (Salvatore Vacca) morì di leucemia al ritorno della missione militare in Bosnia.

Cosa è l'uranio impoverito
Per uranio impoverito si intende il combustibile di risulta delle centrali nucleari che ha una minore intensità radioattiva. Il termine è una traduzione dall'inglese "depleted uranium", che a volte viene tradotto - soprattutto in ambienti scientifici e militari - con il termine uranio depleto.

Il minerale ha usi civili e militari: è usato come contrappeso in applicazioni aerospaziali, come per le superfici di controllo degli aerei (alettoni e piani di coda). Ogni Boeing 747 contiene 1.500 kg di uranio.

Militarmente è usato per le munizioni anticarro, questo tipo di proiettile penetra nella corazzatura, per il solo effetto dell'alta densità unita alla grande energia cinetica dovuta all'alta velocità. Il processo di penetrazione polverizza la maggior parte dell'uranio che esplode in frammenti incandescenti (fino a 3000 °C) quando colpisce l'aria dall'altra parte della corazzatura perforata, aumentandone l'effetto distruttivo.

Quando il proiettile colpisce l'obiettivo, o quando un carro armato con corazzatura all'uranio prende fuoco, parte dell'uranio impoverito brucia e si frammenta in piccole particelle.

Il pericolo principale di contaminazione è l'inalazione, seguito dal contatto e dall'assorbimento mediante il ciclo alimentare o attraverso l'acqua. Un pericolo particolare deriva dall'incorporazione di particelle di uranio impoverito attraverso le ferite, che le porta direttamente a contatto con i tessuti vitali.

Fonte: Rainews24

Iran cattura marinai britannici in acque irachene

L'Iran ha catturato quindici membri della Marina britannica durante una "consueta operazione di abbordaggio" in acque irachene oggi, ha detto il ministero della Difesa britannico.

L'ambasciatore iraniano a Londra è stato convocato, e la Gran Bretagna chiede l'immediato rilascio del personale.

"Alle 10.30 circa di stamattina orario iracheno, 15 membri del personale della Marina britannica, impegnati in consuete operazioni di abbordaggio di navi mercantili in acque territoriali irachene ... sono stati sequestrati da navi iraniane", ha detto il ministero in una nota.

"Ci stiamo occupando con urgenza della questione con le autorità iraniane al più alto livello e su indicazione del segretario degli Esteri, l'ambasciatore iraniano è stato convocato dal Foreign Office. Il governo britannico chiede il ritorno immediato e sicuro del nostro personale e della nostra attrezzatura".

Fonte: Reuters Italia

Iraq, vicepremier ferito in attentato suicida

Il vice primo ministro iracheno Salam al-Zobaie è in sala operatoria per le ferite riportate nell'attentato suicida avvenuto oggi nel luogo in cui si stava tenendo la preghiera del venerdì a cui il politico stava partecipando. Le condizioni del vicepremier sarebbero "non ancora stabili", secondo quanto riportato da un funzionario della sicurezza irachena.

Il generale di brigata Qassim Moussawi, portavoce delle forze di sicurezza irachene a Baghdad, ha detto alla televisione di stato Iraqiya che Zobaie è stato ferito in varie parti del corpo.

"In questo momento la stanno operando. Le sue condizioni non sono ancora stabili", ha detto Moussawi.

In precedenza, un assistente di Zobaie aveva detto che il vicepremier aveva riportato delle ferite all'addome e a una spalla, causate dalle schegge dell'ordigno trasportato da un attentatore kamikaze.

L'attentato è avvenuto in un edificio di Baghdad dove si stava tenendo la preghiera del venerdì a cui partecipava Zobaie, che oltre a essere uno dei due vicepremier del paese, è anche un importante esponente del raggruppamento politico sunnita iracheno.

Fonte: Reuters Italia

Anniversario Ue, Prodi al Senato: "Facciamo ripartire l'Europa"

Il premier ha ribadito la necessità di rilanciare la costituzione europea ed ha indicato tra le priorità dell'Unione il maggiore coinvolgimento dei cittadini e la necessità di creare rete tra tutte le amministrazioni. Anche Barroso e Napolitano incoraggiano il dialogo e la necessità di valorizzare le diversità senza annullarle

“Stiamo lavorando al rilancio dell'Europa; dobbiamo ripartire a testa alta (…) ancora più determinati, senza cercare soluzioni al ribasso”. Così si è espresso Romano Prodi intervenendo alla riunione del Comitato delle regioni Ue, in occasione della celebrazione dei 50 anni dei Trattati di Roma, nella sala del Senato. Per il presidente del Consiglio occorre rilanciare il progetto dell’Europa unita “ripartendo dal trattato costituzionale di Roma firmato nell'ottobre 2004” in modo da affrontare le elezioni europee con nuove regole. Inoltre ha ribadito che “nei primi cinquanta anni abbiamo avuto la possibilità di lavorare al nostro interno (mercato unico, euro, abbattimento delle frontiere) nei prossimi cinquanta esisteremo solo se sapremo esistere all'esterno".

Il premier ha inoltre indicato le tre priorità a cui l’Europa non può sottrarsi. La prima riguarda i cittadini: gli stati dovrebbero mettersi all'ascolto, spiegare e convincere della necessità di Europa a tutti i nostri concittadini dell'Unione. La seconda missione interessa invece i governi.“Più Europa un tempo significava solo più finanziamenti; oggi, più Europa significa anche più possibilità per le regioni di dotarsi del quadro giuridico, delle idee, degli strumenti per affrontare e vincere la sfida della globalizzazione e quindi tutte le amministrazioni devono rafforzare i legami tra governo centrale, locale e regioni. La terza priorità riguarda lo scambio di idee e risorse tra tutti i membri dell’unione per creare una rete di collaborazione ancor più diretta.

E' seguito l'intervento del presidente della Commissione Europea José Manuel Durao Barroso per il quale "la missione" dell'Europa è quella di "promuovere la libertà e lo stato di diritto al di là delle sue frontiere". Barroso ha quindi sottolineato che è necessaria "una soluzione al problema del Trattato costituzionale" e che lo slancio per farlo si può andare a cercarlo anche nel suo passato, quando gli accordi del '57 rappresentarono in un continente devastato dalla guerra ''la rivincita del dialogo sulla vendetta, del buon governo sulle armi".

Napoletano intervenendo alla mostra "I capolavori dell’arte europea al Quirinale", inaugurata stamattina, ha commentato che queste opere scelte dai capi di stato dei 26 paesi dell’unione come particolarmente rappresentative delle rispettive tradizioni artistiche nazionali "mostrano come l'Europa sia stata e sia nello stesso tempo una e plurale, capace di ritrovarsi, senza annullare le sue diversità in un comune spazio culturale e quindi in un comune progetto di integrazione economica, giuridica e politica".

Sempre a Roma stamane il presidente dell'Episcopato italiano ha aperto un convegno sui "Valori e prospettive per l'Europa di domani. I 50 anni dei Trattati di Roma". Mons. Angelo Bagnasco ha esortato i cattolici europei a "riportare i principi cristiani nel cuore a fondamento del continente europeo". Sono proprio questi principi, ha detto, che hanno fatto "la cultura e la storia dell'Italia e dell'Europa senza per questo intaccarne la laicità”.

Fonte: AteneOnline