Incapace come re? Carlo reagisce
Al principe ereditario d'Inghilterra non è piaciuto affatto il documentario su di lui realizzato da "Channel 4" dal titolo "Carlo il ficcanaso". Con un documento senza precedenti di 21 pagine il principe si difende dalle accuse di non essere in grado di regnare rivoltegli da più media britannici. Nel programma un lord sostiene che, se Carlo divenisse re, l'intera struttura della monarchia costituzionale sarebbe minacciata.
Da tempo il principe è bersaglio di critiche e il documentario di Channel 4 è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In particolare, il lavoro dell’emittente privata a cura di Simon Barnes dipinge il 58enne primogenito della regina Elisabetta come un manipolatore che cerca costantemente di influenzare la politica britannica evocando una crisi costituzionale. Addirittura, Clarence House, la residenza del principe, è stata definita come una centrale di lobby politica che tempesta i membri del governo con lettere e richiami di Carlo.
Così l’erede al trono non ha atteso oltre e ha dato mandato al suo segretario privato Michael Peat di redigere un dettagliato documento di difesa di 21 pagine. I media temono che quando il principe di Galles un giorno sarà re si esprimerà sui problemi sociali come sta facendo ora? “Ma non sarà così”, chiarisce il suo segretario che aggiunge come, al di là di questo, il principe abbia ogni diritto di scambiare in privato il suo punto di vista con i membri del governo e con le personalità politiche.
Il documentario mostra Lord Wedderburn, emerito professore di legge alla London School of Economics, che afferma: “Se niente cambierà e lui diventerà re, ci saranno grandi interferenze e controversie e, probabilmente, l’intera architettura della monarchia costituziona potrebbe essere minacciata”. A queste accusa il segretario Peat replica: “Sua Altezza reale si consulta sempre ampiamente prima di esprimere un punto di vista e si serve di una vasta scelta di esperti”.
Le critiche non risparmiano neppure il reddito del duca di Cornovaglia: 14 milioni di sterline (20,5 milioni di euro) all’anno. E al fatto che Carlo non paga né la tassa sui capital gain né la tassa sulle imprese.
Poi c’è la sua posizione ambientalista, in contrasto col fatto che il principe di Galles viaggia in aereo e ha più automobili. Ma, risponde il segretario, “Sua altezza reale ha smesso di giocare a polo e, in parte per ridurre le emissioni di ossido di carbonio, ha cancellato i viaggi privati oltremare.
Fonte: TGCom