lunedì 5 marzo 2007

Oppio afghano a fini terapeutici

La proposta di Rifondazione, Verdi e Rosa nel Pugno da inserire nel decreto di rifinanziamento della missione in Afghanistan

Rifondazione Comunista, Verdi e Rosa nel Pugno chiedono che insieme al rifinanziamento della missione in Afghanistan si possa avviare una sperimentazione per l'acquisizione dell'oppio afghano ai fini terapeutici. È questo il senso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala stampa di Montecitorio per presentare l'ordine del giorno, nel quale c'è scritto che il governo deve «sostenere, nell'ambito della progettata conferenza internazionale di pace, il progetto di trasformare l'oppio afghano in morfina e codeina al fine di soddisfare la domanda a livello internazionale, in gran parte inevasa, di farmaci per la terapia del dolore».

LE RICHIESTE DELLA SINISTRA RADICALE - Anche su questa proposta potrebbe giocarsi l'appoggio della sinistra radicale al decreto di rifinanziamento delle missioni militari, Afghanistan compreso, decreto oggi in discussione nell'Aula della Camera prima del voto, previsto per domani. Il centrodestra considera fondamentale il provvedimento per mettere di nuovo alle corde la maggioranza di governo. Maggioranza che alla Camera non dovrebbe avere problemi, ma che quando arriverà al Senato sarà di nuovo in bilico.

Il ddl è sbarcato a Montecitorio in un'aula semideserta che ancora non si scalda mentre purtroppo si è scaldato il clima politico a seguito del raid aereo della Nato su Kabul, che ha causato nove vittime tra i civili afghani. La sinistra radicale mostra qualche distinguo. «La decisione del gruppo di Rifondazione Comunista è quella di votare il decreto. Naturalmente con alcuni emendamenti - ha spiegato il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena -: la conferenza internazionale di pace, l'osservatorio di monitoraggio delle missioni militari, un passaggio più forte sul finanziamento della cooperazione civile rispetto a quella militare e un ordine del giorno sull'oppio. Molto importante per i contadini, per non farli catturare dall'egemonia talebana. Su questi punti l'accordo si può trovare» assicura.

Pubblicato su Corriere della Sera

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