mercoledì 28 marzo 2007

Tumore all'utero, nelle farmacie arriva il vaccino

Una «vera e propria rivoluzione per le donne» e una notizia che apre la strada alla messa a punto di altri vaccini contro varie forme di cancro. È salutato così l´arrivo nelle farmacie italiane del primo vaccino contro il papilloma virus (HPV), causa principale del tumore al collo dell'utero. L'annuncio ufficiale è stato dato in una conferenza stampa a Roma dove era presente anche l'oncologo Umberto Veronesi.

Tra le donne tra 15 e 44 anni, il tumore al collo dell'utero è la seconda causa di morte per tumore in Europa (il primo è il cancro al seno). Solo in Italia colpisce 10 donne ogni giorno Quello ora disponibile nelle farmacie è il primo vaccino contro una forma specifica di tumore mai messo a punto. L'indicazione alla vaccinazione è per le donne dai 9 ai 26 anni e l'Italia è il primo Paese europeo che, per decisione del ministro della Salute Livia Turco, concederà la vaccinazione gratuita alle ragazze dodicenni a partire dalla fine del 2007. Attualmente, il vaccino, prodotto dalla Sanofi Pasteur Msd, viene distribuito gratuitamente solo negli Stati Uniti, in Canada e in Australia, dove è stato messo a punto. Il farmaco - prescritto dallo specialista - va somministrato in tre dosi da assumere entro sei mesi.

Veronesi ha invitato a vaccinare le bambine contro il cancro del collo dell'utero dal momento che il vaccino «è sicuro e non ha controindicazioni». «Nove milioni di nuovi casi di cancro nel mondo ogni anno - ha detto Veronesi -, circa 1,6 milioni sono causati da agenti infettivi e il Papilloma virus è quello che causa il maggior numero di tumori, cioè 550mila forme di cancro al collo dell'utero ogni anno. Secondo l'oncologo, la disponibilità del nuovo vaccino è dunque «una grande notizia per le donne, che per la prima volta potranno proteggersi dalla seconda causa di tumore femminile».

La componente della commissione Sanità del Senato Laura Bianconi ha annunciato che l'obiettivo per il prossimo futuro è estendere la vaccinazione gratuita contro il cancro al collo dell'utero anche ad altre fasce d'età della popolazione femminile. La spesa per questa misura rivolta alle ragazze di 12 anni, ha sottolineato la Bianconi, «è pari a 75 milioni di euro, ma già stiamo predisponendo emendamenti sulla prossima finanziaria - ha annunciato - perché il finanziamento sia aumentato proprio per allargare la possibilità di vaccinare gratis un maggior numero di donne. In altre parole, partiamo con le dodicenni, ma non ci vogliamo fermare qui e con le prossime finanziarie amplieremo i fondi, perchè, se si può riuscire a sconfiggere questa forma di tumore che colpisce 3.800 donne l'anno e ne fa morire 1.700, vogliamo certamente essere parte attiva».

Veronesi ha quindi annunciato che l'istituto europeo di oncologia contribuirà allo sviluppo del vaccino contro il Papilloma virus con uno studio per l'incremento della vaccinazione delle ragazze di 18 anni che verrà avviato prima dell'estate. «Si apre anche la strada per la messa a punto di vaccini per altre forme di tumore dovute a virus - ha sottolineato l'esperto -, come la leucemia, linfomi, tumori del fegato e della faringe. Infatti il 20% dei tumori sono appunto dovuti ad agenti virali. Questo - ha aggiunto - il momento importante per il mondo scientifico e il vaccino avrà un grande impatto sociale».

«Il nuovo vaccino però non deve far pensare che il pap test sia uno strumento superato. Il vaccino è importante, soprattutto per le generazioni future, ma il test aiuta sempre. Quello della lotta al tumore del collo dell'utero rimane un tema aperto: la vaccinazione per le donne tra i 20 e i 30 anni, più vicine alla soglia di età a rischio, è importante almeno quanto lo screening periodico del loro stato di salute».

Fonte: L'Unità

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