mercoledì 14 marzo 2007

Il presidente Bush in Messico per il rilancio della cooperazione

George W. Bush incontra il presidente Felipe Calderon, che si aspetta anche un aiuto concreto in termini finanziari sul fronte della lotta al traffico di droga. E c'è chi ipotizza possa tornare in auge il tema del muro paventato da Washington lungo la frontiera

Rio do Janeiro - In Messico George W. Bush ha in programma l'ultima tappa del suo breve ma intenso tour sudamericano che si concluderà domani, quando ripartirà per Washington.

Ieri il capo di stato statunitense ha visitato il Guatemala. Il presidente guatemalteco Oscar Berger ha condotto Bush in visita al sito archeologico maya di Iximché dove si sono verificate proteste da parte di indigeni maya. Secondo quanto dichiarato da una dirigente indigena "la presenza del signor Bush macchia l'onore di questo luogo sacro".

Proteste da parte di gruppi sindacali, studenteschi e indigeni si sono verificate anche nella capitale Città del Guatemala dove i due presidenti hanno affrontato un'agenda moderata e all'insegna della collaborazione: sul tavolo temi di cooperazione economica, lotta al narcotraffico e problemi dell'immigrazione clandestina: il Guatemala è il canale di passaggio obbligatorio dei migranti dal Sud America al Messico. Dopo l'ingresso come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, al posto del fallimentare tentativo del Venezuela, il piccolo Paese centroamericano ha assunto un ruolo più rilevante nell'asse anti-Chavez che Bush va tessendo in America Latina.

Dopo il Guatemala adesso è la volta del Messico. In programma l'incontro con il presidente Felipe Calderon. Anche il Messico fa parte dei paesi "amici" di Washington, sebbene i rapporti tra i due paesi vivano un momento di stallo. Più di tremila agenti della polizia messicana, coadiuvati da agenti della Cia e Fbi, presidiano l'area deve Bush si ospita, e il percorso che seguirà oggi. Secondo molti analisti politici messicani la visita di Bush ha più il sapore del protocollo che sostanza.

Calderon si aspetta un rilancio delle politiche di cooperazione tra i due Paesi, e un aiuto concreto in termini finanziari sul fronte della lotta al traffico di droga. Anche la questione delle frontiere è uno degli argomenti caldi. C'è chi ipotizza possa tornare in auge il tema del muro di 1200 chilometri paventato da Washington lungo la frontiera e che fu una spina nel fianco degli ultimi mesi del governo di Vicente Fox. Temi a lungo dibattuti ma senza una soluzione all'orizzonte: anche perché il capo di stato messicano non ha espresso una posizione netta in questo senso.

C'è poi la questione del Trattato di Libero Commercio con l'America del Nord (TLCAN) che coinvolge il settore agricolo: Calderon è sotto il fuoco delle pressioni da parte dei produttori messicani che chiedono, come d'altra parte in tutto il Sud America, un abbassamento dei sussidi agricoli da parte del concorrente statunitense. Calderon affronta in questo periodo una crisi sul fronte dei prezzi di alimenti base, aumentati notevolmente negli ultimi mesi.

Bush e Calderon visiteranno poi il sito archeologico di Uxmal, a 75 chilometri da Merida, patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Sono previste manifestazioni in diverse città e nella capitale Città del Messico.

Fonte: Quotidiano.net

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