giovedì 22 marzo 2007

IMPIANTATO IL PRIMO CUORE ARTIFICIALE ITALIANO

E' stato impiantato per la prima volta, in un paziente tedesco operato nell'università di Bochum, il cuore artificiale realizzato in Italia, nell'Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Pisa e realizzato dall'azienda NewCorTec. Il cuore, chiamato BestBeat, batte in un paziente tedesco di 68 anni che soffriva di un grave scompenso cardiaco. Il paziente è stato operato in Germania, nel Centro Cardiochirurgico dell'università di Bochum a Bad Oeynhausen.

L'intervento "costituisce finalmente il punto di partenza della sperimentazione clinica del 'cuore artificiale' italiano", ha detto il "padre" del dispositivo, Luigi Donato, direttore dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa e presidente della NewCorTec. La sperimentazione, ha aggiunto Donato, "continuerà nei prossimi mesi con gli ulteriori impianti in Francia e nei centri italiani, in attesa dell'autorizzazione del ministero della Salute".

La sperimentazione durerà circa un anno e altri esemplari del cuore artificiale italiano saranno impiantati in un centro francese e in quattro centri italiani (Ospedali Riuniti di Bergamo, Centro Cardiochirurgico del CNR di Massa, ospedale Niguarda di Milano e Policlinico San Matteo di Pavia). Al termine della sperimentazione, la società conta di ottenere la certificazione europea del dispositivo (marchio CE) entro la primavera del 2008.

Il ventricolo artificiale (VAD) è il frutto di ricerca e tecnologia tutte italiane e il suo primo impianto in un paziente, ha osservato Donato, "costituisce anche il punto di arrivo di un'avventura, iniziata quasi 30 anni fa". Il CNR aveva infatti promosso allora la ricerca sul cuore artificiale, in collaborazione con la Fiat e la società di ricerca Tecnobiomedica: un filone di ricerca proseguito con le risorse del ministero per l'Università e la ricerca e che ha portato a realizzare e sperimentare i primi dispositivi presso i laboratori del CNR di Pisa, quindi ai brevetti alla produzione pilota, culminata nella nascita della NewCorTec, start-up partecipata da Tecnobiomedica e Umbra Cuscinetti di Foligno. Attualmente il cuore artificiale è l'opzione più concreta come ponte verso il trapianto, considerando che a fronte di 100 mila malati l'anno con scompensi così gravi da risultare in breve tempo fatali, i donatori disponibili sono appena 3-4.000.

Rispetto ai dispositivi dello stesso tipo, il cuore artificiale italiano ha alcune caratteristiche innovative. Non è infatti soltanto un ponte in attesa del trapianto, ma un ponte verso il recupero perché, quando le condizioni dei pazienti lo permettono, permette di iniziare terapie di recupero della funzionalità cardiaca.

Per il presidente del CNR, Fabio Pistella, il risultato "dimostra che il CNR ha la competenza scientifica e la capacità progettuale, radicate nel passato, ma anche una positiva dinamica verso il futuro per realizzare la sua missione di creare valore per le imprese e i cittadini attraverso le conoscenze generate dalla ricerca". Soddisfazione anche da parte delle imprese socie della NewCorTec, come la Quantica SGR, il cui presidente, Roberto Aguiari, ha osservato che "l'unione delle competenze professionali del mondo dei ricercatori del CNR e delle università italiane, con le professionalità gestionali e finanziarie del mondo privato ha raggiunto un obiettivo molto importante per il Paese".

Fonte: Ansa

Nessun commento: