Anniversario Ue, Prodi al Senato: "Facciamo ripartire l'Europa"
Il premier ha ribadito la necessità di rilanciare la costituzione europea ed ha indicato tra le priorità dell'Unione il maggiore coinvolgimento dei cittadini e la necessità di creare rete tra tutte le amministrazioni. Anche Barroso e Napolitano incoraggiano il dialogo e la necessità di valorizzare le diversità senza annullarle
“Stiamo lavorando al rilancio dell'Europa; dobbiamo ripartire a testa alta (…) ancora più determinati, senza cercare soluzioni al ribasso”. Così si è espresso Romano Prodi intervenendo alla riunione del Comitato delle regioni Ue, in occasione della celebrazione dei 50 anni dei Trattati di Roma, nella sala del Senato. Per il presidente del Consiglio occorre rilanciare il progetto dell’Europa unita “ripartendo dal trattato costituzionale di Roma firmato nell'ottobre 2004” in modo da affrontare le elezioni europee con nuove regole. Inoltre ha ribadito che “nei primi cinquanta anni abbiamo avuto la possibilità di lavorare al nostro interno (mercato unico, euro, abbattimento delle frontiere) nei prossimi cinquanta esisteremo solo se sapremo esistere all'esterno".
Il premier ha inoltre indicato le tre priorità a cui l’Europa non può sottrarsi. La prima riguarda i cittadini: gli stati dovrebbero mettersi all'ascolto, spiegare e convincere della necessità di Europa a tutti i nostri concittadini dell'Unione. La seconda missione interessa invece i governi.“Più Europa un tempo significava solo più finanziamenti; oggi, più Europa significa anche più possibilità per le regioni di dotarsi del quadro giuridico, delle idee, degli strumenti per affrontare e vincere la sfida della globalizzazione e quindi tutte le amministrazioni devono rafforzare i legami tra governo centrale, locale e regioni. La terza priorità riguarda lo scambio di idee e risorse tra tutti i membri dell’unione per creare una rete di collaborazione ancor più diretta.
E' seguito l'intervento del presidente della Commissione Europea José Manuel Durao Barroso per il quale "la missione" dell'Europa è quella di "promuovere la libertà e lo stato di diritto al di là delle sue frontiere". Barroso ha quindi sottolineato che è necessaria "una soluzione al problema del Trattato costituzionale" e che lo slancio per farlo si può andare a cercarlo anche nel suo passato, quando gli accordi del '57 rappresentarono in un continente devastato dalla guerra ''la rivincita del dialogo sulla vendetta, del buon governo sulle armi".
Napoletano intervenendo alla mostra "I capolavori dell’arte europea al Quirinale", inaugurata stamattina, ha commentato che queste opere scelte dai capi di stato dei 26 paesi dell’unione come particolarmente rappresentative delle rispettive tradizioni artistiche nazionali "mostrano come l'Europa sia stata e sia nello stesso tempo una e plurale, capace di ritrovarsi, senza annullare le sue diversità in un comune spazio culturale e quindi in un comune progetto di integrazione economica, giuridica e politica".
Sempre a Roma stamane il presidente dell'Episcopato italiano ha aperto un convegno sui "Valori e prospettive per l'Europa di domani. I 50 anni dei Trattati di Roma". Mons. Angelo Bagnasco ha esortato i cattolici europei a "riportare i principi cristiani nel cuore a fondamento del continente europeo". Sono proprio questi principi, ha detto, che hanno fatto "la cultura e la storia dell'Italia e dell'Europa senza per questo intaccarne la laicità”.
Fonte: AteneOnline
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