L’Annunciazione di Da Vinci andrà a Tokyo
Il prestito - L’Annunciazione, celebre dipinto di Leonardo Da Vinci, lascerà il museo degli Uffizi di Firenze che dal 1867 la ospita nelle sue sale.
La sublime opera vinciana abbandonerà dunque quella parete del polo museale fiorentino e approderà nella città di Tokyo.
Le operazioni di imballaggio inizieranno nella sala del museo la mattina di lunedì 12 marzo, alle ore 8.30.
Da quel momento i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale del comando provinciale di Firenze controlleranno a vista il quadro.
Primavera italiana – L’opera, per più di tre mesi, lascerà orfani i fiorentini e tutti i visitatori della sala 15 del museo di Firenze per essere ospitata dal Giappone e più precisamente dalla capitale Tokyo, nell’ambito degli eventi legati alla “Primavera italiana”. Si tratta di “un’iniziativa che permette di presentarci al contempo come il Paese del Rinascimento e come il Paese della tecnologia” come ha spiegato il ministro degli Esteri Massimo D’Alema nel corso della visita ufficiale nel Paese, tenutasi a fine gennaio per rilanciare i rapporti con il Sol Levante.
Polemiche – Molti fiorentini e diversi esponenti della cultura italiana si oppongono con forza al “prestito” dell’Annunciazione. La petizione per protestare contro il trasferimento è già stata sottoscritta da 300 persone. Intanto, però, c’è chi minaccia di incatenarsi alle porte del museo degli Uffizi per impedire che il quadro lasci il suo posto.
Annunciazione – Il genio di Leonardo, a soli 20 anni, diede vita alla splendida opera che, secondo gli esperti, costituisce la sintesi della ricerca del giovane artista.
Proprio con questo dipinto il giovane da Vinci iniziò il suo cammino che da Firenze lo condusse a Roma, Milano e Parigi. L’annunciazione, olio e tempera su tavola è stata realizzata tra il 1472 e il 1475.
Forse non tutti sanno che Leonardo, sin dall’età di 7 anni, visse nella bottega di Andrea del Verrocchio, scultore, orafo e pittore italiano che lavorò alla corte di Lorenzo de’ Medici.
Il grande Giorgio Vasari, che fu allievo di Michelangelo, racconta che quando il maestro Andrea del Verrocchio vide l’angelo del giovane Leonardo, colpito e abbagliato dalla grazia e dalla perfezione delle sue linee, smise di dipingere per dedicarsi definitivamente alla scultura.
Pubblicato su Skylife.it
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