mercoledì 25 aprile 2007

Spider Man è cattivo e fa incetta di record

Terzo episodio. Il film di Sam Raimi in Italia prima che in Usa il 1° maggio. Stavolta mostra il suo lato oscuro: vanitoso, egoista e vendicativo

Non è ancora uscito e Spider Man 3 è già il film dei record. Novecento copie in sala per la Sony dal primo maggio in Italia, scelta come paese di assaggio prima degli Usa grazie all’enorme successo dei due Spider Man precedenti. 250 milioni di dollari di costo pari a mezzo milione a minuto per i 140 minuti della durata complessiva. Ma ci sono altri record più singolari. 8000 ore di lavoro per costruire il costume blu e rosso.

Quintali di mais polverizzato per gli effetti speciali con cui si forma l’Uomo Sabbia. 6 chilometri di cavi elettrici sufficienti a fornire energia a 200 abitazioni, a 24 metri di altezza, in un autentico cantiere in costruzione, per il duello finale di Spider Man. Nonché il record della pirateria, perché il dvd del film è già in vendita per le strade di Pechino. il che ha scatenato una crisi diplomatica Usa-Cina. Sam Raimi, però, uno dei migliori registi di horror e di fumetti, celebre per il suo stile creativo, di tutti questi record non parla, consapevole che non bastano i numeri per un buon film: serve il talento. A Roma arriva accompagnato dai protagonisti Tobey Maguire e Kirsten Dunst che smozzicano brevissime per dire che non si sentono prigionieri dei personaggi, che gli piace poterne seguire l’evoluzione, che se proponessero un nuovo capitolo ben scritto lo farebbero volentieri, purchè con lo stesso gruppo.

Dunque, a parlare resta Sam Raimi, il solo ufficialmente autorizzato a spiegare cosa succede a Spider Man in questo terzo atto. «L’idea che ci ha guidati», spiega, «è stata quella di mostrare lo sviluppo psicologico di Peter Parker-Spider Man. Nel primo film era un ragazzo sorpreso dalle sue straordinarie capacità. Nel secondo un essere umano che prendeva atto di aver doni superiori alla media. Qua manifesta il suo lato oscuro: vanità, egoismo, arroganza ma soprattutto sete di vendetta. Ha scoperto che l’Uomo Sabbia ha ucciso il suo amatissimo zio e vuole colpirlo. La vera battaglia, stavolta, è contro se stesso e i suoi sentimenti più oscuri. La vincerà comprendendo che nella vita deve prevalere il perdono. Sarà cresciuto». Il film sembra pervaso dal tema del doppio, ma Raimi nega: «No. Non è la doppiezza, che pure alberga in ogni essere umano, ad avermi interessato. E’ la duplicità. Nei fumetti i Super Eroi sono senza difetti. Spider Man è diverso perchè Peter Parker lo è. Non è ricco. Non è bello. Non è forte. E’ sfigato. E si sposta su un motorino vecchissimo. E’ un ragazzo qualunque cui vengono conferiti poteri speciali. In questa capitolo ho voluto fare la stessa operazione che ha fatto la Marvel con Spider Man, attribuendo un cuore ai suoi nemici per far capire che i cattivi, in fondo, sono come noi perchè hanno le nostre stesse pulsioni».

La sequenza più difficile? «Non c’è. La vera impresa è tenere uniti i fili del racconto per non avere una sommatoria di singole parti ma un tessuto complessivo ben fatto». Naturalmente anche Sam Raimi se riuscisse a scrivere un’altra sceneggiatura rifarebbe Spider Man. «Mi sono impegnato al meglio per illuminare il personaggio con la mia torcia». Naturalmente anche lui riconosce che gli effetti speciali hanno un gran peso: «L’Uomo sabbia l’abbiamo potuto introdurre solo oggi perchè la tecnologia è andata molto avanti. Abbiamo studiato per giorni come si comportano i granelli di sabbia, poi sono intervenuti i tecnici per dare a ogni granello il suo movimento». Naturalmente, però, rivendica con fierezza che il lavoro del regista è un altro. «A me tocca creare immagini visionarie che poi la troupe tecnica si occupa di realizzare. In fondo sono come un disegnatore dei fumetti della Marvel: immagino il taglio di una scena. Sarà forse per questo che oggi molti film si ispirano ai fumetti: è come trovarsi davanti a uno story-board bello e pronto».

Fonte: La Stampa.it

Nessun commento: