mercoledì 25 aprile 2007

Mezz'ora di sesso per il bene del cuore

Provocatoria campagna della British Heart Foundation: tra le attività fisiche utili per la salute non c'è solo la palestra

Trenta minuti di sesso al giorno tolgono il medico di torno.

La versione riveduta e corretta del proverbio caro alle nostre nonne è opera della British Heart Foundation che nei giorni scorsi ha lanciato la campagna «30 a day»: ovvero, l’esercizio fisico costante mezz’ora al giorno, cinque giorni a settimana, è il miglior antidoto per l’infarto e i disturbi cardiaci in genere. Il messaggio è rivolto in particolare alle persone over 50, protagoniste del provocatorio poster scelto dall’associazione per pubblicizzare l’iniziativa, dove si vede un uomo attempato e nudo (a parte cuffia di plastica e occhialini da sub) abbracciato a una coetanea in costume intero e vezzosa cuffietta da piscina.

NON SOLO PALESTRA - La ragione della provocazione è quella di convogliare l'attenzione sul fatto che qualiasii attività motoria può andare bene. Non è, insomma, che si debba ecessariamente sudare in palestra o sfiancarsi facendo jogging, perché il traguardo dei trenta minuti di esercizio fisico al giorno si può raggiungere in tanti altri modi, anche più divertenti. E il più divertente e intrigante di tutti, ironizza il tabloid «Daily Mirror» che ha rilanciato la notizia della campagna promossa dalla «BHF», è sicuramente fare sesso. Spiega Ian Fannon, fra gli ideatori del progetto, insieme ad Angela Rippon e Michael Palin: «L’allegro annuncio pubblicitario che abbiamo ideato spiega tutti i modi possibili per essere attivi e rimanere in forma, riducendo così i rischi per il cuore. Naturalmente, fare sesso è uno di questi».

RITMO E CONTINUITA' - Data la natura del suggerimento gli ideatori della campagna ci tengono a precisare che i fatidici trenta minuti non devono necessariamente essere tutti di fila, ma si possono benissimo «spezzare» in diverse sessioni, a seconda della resistenza o della «velocità di esecuzione», magari con piccoli break per riprendere fiato.
La cosa importante è la costanza, che non deve però diventare monotonia sennò addio divertimento. In fondo, lo si fa per la salute.

CAUTELA - Naturalmente, la campagna della «BHF», al di laà del carattere provocatorio, non vuole essere un inno al sesso sfrenato. Quella sessuale, infatti, è solo una delle molteplici attività che si possono praticare per dare un calcio alla sedentarietà e mettere al riparo il cuore da acciacchi e malattie, visto che proprio l’inattività è responsabile di quasi il 20% degli attacchi di cuore nella sola Inghilterra. Non solo. Secondo le statistiche fornite dall’associazione, la mancanza di moto causerebbe ogni anno almeno 35 mila morti, ovvero una persona ogni 15 minuti.

Chi, però, preferisse metodi più tradizionali di movimento, può provare a seguire i consigli alternativi proposti dall’opuscolo distribuito per la campagna (le stesse pratiche si trovano anche sul sito ufficiale della fondazione) e sempre calibrati sulla mezz’ora quotidiana di moto. Qualche suggerimento? Scendere dall’autobus due fermate prima di quella stabilita e camminare fino alla destinazione fissata; se proprio si deve usare la macchina, cercare almeno di parcheggiare lontano dalla meta e raggiungerla poi a piedi; trasformare una banale telefonata in un esercizio di stretching, facendo piegamenti e allungamenti con la cornetta attaccata all’orecchio, o in una seduta di jogging casalingo, muovendosi per le stanze (indispensabile in questo caso il cordless) mentre si chiacchiera. Insomma, tutto fa movimento, anche se un incontro galante sotto le lenzuola permetterebbe di unite l’utile al dilettevole. Solo un paio di raccomandazioni: consultare comunque il proprio medico prima di intraprendere questo e altri tipi di training, per commisurarlo alle proprie condizioni cardiovascolari, e, non appena si dovesse avvertire un dolore sospetto al petto, durante «l'allenamento», calmare immediatamente i bollori e chiamar l’ambulanza, perché potrebbe non essere la passione a far mancare il fiato, bensì un principio di infarto.

Fonte: Corriere della Sera

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