mercoledì 13 giugno 2007

Anti-pirateria: leggi buone, ma mal applicate

In preparazione un pacchetto di emendamenti per un'attuazione più rigorosa delle misure anti-contraffazione

«E'in preparazione un pacchetto di emendamenti a leggi già vigenti in tema di difesa del diritto d’autore e contrasto della pirateria, che il governo vorrebbe portare al consiglio dei ministri entro l’estate». Lo ha affermato Giovanni Kessler, Alto Commissario per la Lotta alla Contraffazione ieri mattina al convegno organizzato da Bsa Italia (Business Aoftware Alliance) e Il Sole24Ore, «Le imprese davanti alle lusinghe della pirateria informatica - linee guida per la governance», a Milano.

Kessler ha spiegato che questi emendamenti tendono a migliorare l’attuazione delle misure preventive e repressive vigenti in materia di anticontraffazione e antipirateria. Secondo Kessler l’Italia ha una delle migliori legislazioni al mondo su questa materia, ma difetta nell’applicazione concreta. L’Alto Commissario per la Lotta alla Contraffazione ha annunciato che è attivo un tavolo di lavoro con esponenti del parlamento, delle imprese, dei consumatori e del governo, rappresentato dal ministro Bersani, che sta preparando il terreno per questo pacchetto di emendamenti.

Questa è la via più rapida per apportare in Italia le modifiche necessarie per imprimere una svolta al fenomeno. Al convegno è poi intervenuto il colonnello della guardia di finanza Marco Fanti, Vice Comandante del Nucleo speciale Frodi Telematiche, presentando il capillare lavoro di indagine ed enforcement che il corpo di polizia economico-finanziaria svolge nel nostro paese a tutela della proprietà intellettuale.

Nel 2006 la guardia di finanza, ha illustrato il colonnello Fanti, ha effettuato 16.314 interventi in materia di contraffazione con 16.641 persone denunciate di cui 455 arrestate. Sul fronte della pirateria sempre nel 2006 sono stati effettuati 5.984 interventi con 6.598 persone verbalizzate, di cui 244 arrestate. Luca Marinelli, presidente di Bsa Italia, ha affrontato il tema della pirateria informatica sottolineando quanto esso rappresenti un freno allo sviluppo dell’economia Italiana: infatti, il tasso di illegalità negli impieghi di software commerciale, stimato da idc al 51% per l’anno 2006 (-2% rispetto all’anno scorso, ma pur sempre un +17% rispetto alla media dell’europa occidentale), determina perdite per il settore Ict nazionale pari ad oltre un miliardo di euro, senza tener conto dei mancati volumi d’affari che l’indotto (assistenza, formazione, update etc.) potrebbe sviluppare dalle vendite di prodotti legali; inoltre, non bisogna dimenticare i mancati introiti per l’erario per l’evasione dell’iva, che superano i 240 milioni di euro.

Richiamandosi ai dati di un precedente studio Idc, Marinelli ha concluso ricordando che un’auspicabile riduzione del 10% nel tasso di pirateria informatica entro il 2009, potrebbe aprire la strada alla creazione di almeno 15.000 nuovi posti di lavoro «alla luce del sole», che nessuna economia del sommerso potrà mai rimpiazzare.

Simona Lavagnini, legal counsel di Bsa Italia, ha poi illustrato la normativa vigente in tema di diritto d’autore, con particolare riferimento alle sanzioni previste per le aziende operanti nell’illegalità e i progetti di riforma a livello ue dell’enforcement penale, noti come Ipred2, sottolineando come sia essenziale mantenere alto il livello di protezione della proprietà intellettuale, affinchè la normativa vigente non venga «svuotata» nell’applicazione quotidiana da zone di «impunità di fatto».

Anche le aziende hanno offerto il proprio contributo: Marco Ornago, direttore license compliance di Microsoft, ha sottolineato il punto di vista del vendor, che la pirateria la subisce. In particolare, Ornago ha esposto le diverse tipologie in cui si manifesta la pirateria informatica (underlicensing, hard disk loading, contraffazione, downloading illegale da web etc.), L’importanza di una corretta gestione del software e gli indubbi vantaggi dell’uso di prodotti originali. Ha anche sottolineato l’importante ruolo svolto dalla guardia di finanza, non solo attraverso la repressione degli illeciti ma anche nell’attività di prevenzione.

Fonte: La Stampa

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