Migliaia di persone a Polistena per ricordare le vittime di mafia
Oggi è la Giornata della memoria per i caduti sotto i colpi della criminalità In tanti al corteo organizzato da Libera. Messaggi di Prodi e Bertinotti
Comincia con grande solennità e insieme con semplicità - scandendo i nomi delle 700 vittime delle mafie - il corteo in corso a Polistena, nel reggino, per celebrare la Giornata della memoria e dell'impegno, promossa da Libera. Una celebrazione dedicata ai tantissimi che, nel nostro Paese, in tutti questi anni, sono caduti sotto i colpi della criminalità organizzata.
Molte migliaia le persone presenti alla manifestazione, giunte da tutte le parti d'Italia. Lungo il percorso del corteo sono stati anche affissi, in ogni stradina adiacente a quella del corteo, dei manifesti con i nomi delle persone uccise. Il corteo poi si conclude nella piazza principale di Polistena, con gli interventi di don Luigi Ciotti, responsabile di Libera, e delle autorità.
"Siamo Polistena - spiega Ciotti - perchè qui anni fa è nata la prima cooperativa su terreni confiscati alla criminalità organizzata, una cooperativa che da occupazione a molti giovani e che rappresenta una speranza concreta: è giunto il momento di passare dal dire al fare, dalle parole ai fatti. Oggi è la giornata dello stop: del dire basta alla carneficina, alle vittime di mafia".
"E' una giornata importante per l'Italia": queste le parole di Fausto Bertinotti, nel messaggio inviato al don Ciotti. Il presidente della Camera avrebbe dovuto prender parte alle manifestazioni in programma oggi, ma è stato trattenuto a Roma da una serie di improvvisi impegni legati all'attività parlamentare.
"E' una giornata che ha un valore fondamentale - scrive Bertinotti - innanzitutto per chi l'ha promossa e per chi la anima. E' soprattutto l'entusiasmo del popolo dei giovani che rappresenta il dato di maggiore forza che segna la manifestazione odierna: quei giovani che in questi anni, in più riprese ed in forme diverse, hanno capito in tanta parte del Mezzogiorno che conquistare il proprio futuro significa soprattutto liberarsi dal gioco di sopraffazione e di intimidazione".
E anche il premier ha inviato un messaggio. ''Cari amici - scrive Romano Prodi - la giornata che oggi, idealmente insieme, celebriamo, ci riporta alla mente, prima di ogni altra cosa, il nome e il volto delle tante vittime innocenti delle mafie e della criminalita' organizzata. Tante storie di uomini, di donne e persino di bambini, diventano cosi' memoria di comunita'. E' con rispetto e con gratitudine che al loro sacrificio ci inchiniamo promettendoci reciprocamente di non dimenticarli mai''.
Fonte: L Repubblica
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