La disoccupazione ai minimi storici: Dato più basso dal '93
L'occupazione è aumentata dell'1,9%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 6,8% dal 7,7% del 2005. La riduzione è più evidente nel Mezzogiorno
Calo record della disoccupazione nel 2006. Il tasso, comunica l'Istat, è sceso al 6,8%, dal 7,7% del 2005. il dato più basso dal 1993, anno d'inizio delle serie storiche ricostruite. La riduzione più ampia ha riguardato soprattutto il Mezzogiorno, dove ha interessato sia gli uomini sia, in misura più ampia, le donne. Per gli stranieri. Per gli stranieri il tasso si attesta all'8,6% (5,4% per gli uomini e 15,4% le donne).
Nella media del 2006, aggiunge l'Istituto di statistica, il numero delle persone in cerca di occupazione è diminuto in confronto a un anno prima dell'11,4% (-215mila unità). L'area della disoccupazione ha registrato una riduzione consistente sia nella componente maschile sia in quella femminile del Mezzogiorno. Il tasso di disoccupazione al Sud è stato del 12,2%, con una flessione del 2% rispetto al 2005. Ma tale livello resta, tuttavia, molto superiore rispetto alle regioni centrali e settentrionali. Al Nord, infatti, il tasso di disoccupazione è stato del 3,8% (3,9% nel nord-ovest e 3,6% nel nord-est), mentre al Centro il saggio del 2006 si è posizionato al 6,1%.
Un calo record della disoccupazione si è verificato anche nel quarto trimestre 2006. Il tasso, al netto dei fattori stagionali è sceso al 6,5% (-0,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2006). il valore più basso dal 1992, data d'inizio delle serie storiche. I dati non destagionalizzati indicano invece un tasso al 6,9%, con una flessione dell'1,1% rispetto al quarto trimestre 2205. Tornando all'intero 2006. Nella media dell'anno, afferma l'Istat, l'occupazione è aumentata dell'1,9%, pari a 425mila unità in più rispetto al 2005. la crescita dell'occupazione straniera è stata pari a 178mila unità (+99mila uomini e +80mila donne). Sempre nella media, sottolinea l'Istat, l'occupazione totale è cresciuta, rispetto al 2005, del 2% al Nord (+226mila unità, di cui 113mila stranieri), del 2,1% al Centro (+94mila unità, di cui 43mila stranieri) e dell'1,6% nel Mezzogiorno (+105mila unità, di cui 21mila stranieri). Nelle regioni settentrionali e meridionali, poi, è stata particolarmente intensa la spinta della componente femminile.
Fonte: Quotidiano.net
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