Virginia Tech - Stanno bene i ragazzi italiani che si trovavano nel campus americano della strage
Richmond - C'erano anche 15 studenti italiani nel campus dell'Università della Virginia Tech, devastata ieri da una strage di proporzioni inaudite, la più grave nella storia degli Stati Uniti. Le notizie che giungono dagli Usa, sebbene scarne, sono incoraggianti: è stato confermato che nessuno di essi è rimasto coinvolto nella sparatoria che ha causato 33 vittime, anche se certamente sono tutti molto scossi.
Ieri mattina uno studente armato di tutto punto ha fatto irruzione nel campus universitario e ha iniziato a girare prima per i dormitori, poi per le aule sparando all'impazzata. Fortunatamente gli studenti italiani non si trovavano nelle zone in cui è avvenuta la sparatoria, ma hanno udito chiaramente ogni cosa e alcuni di loro hanno raccontato quel che è successo, ancora comprensibilmente sotto shock. Marina Cogo, 24 anni, si trovava nella sua stanza del dormitorio quando è avvenuta la strage. "C'erano sirene e polizia dovunque - racconta - sono arrivate subito le ambulanze e noi studenti siamo stati immediatamente avvertiti via e-mail dai responsabili dell' università di restare in camera, lontani dalle finestre. Hanno praticamente chiuso l'intero campus in mezz'ora, ci hanno avvertito su cosa fare sia con le e-mail, sia con auto con altoparlanti che giravano tra i dormitori". Giancarlo Bordonaro, 28 anni, si trovava invece vicino il luogo della sparatoria, stava infatti uscendo dalla biblioteca, quando ha sentito gli spari. "La polizia gridava: Via dalle aule, salite sugli autobus! Hanno fatto evacuare sui bus chi si trovava nelle zone a rischio e hanno sigillato tutti gli edifici. I ragazzi erano tutti attaccati ai telefonini per avvertire amici e parenti. C'era paura, ma anche ordine e la polizia è stata eccezionale", racconta.
Nessuno di loro per ora intende tornare in Italia, si fidano della giustizia americana e si dicono soddisfatti dell'ordine del campus e del modo di gestire la situazione. Certo la paura rimane ma come ha dichiarato Marina Cogo "episodi come questo possono avvenire purtroppo in qualsiasi campus americano. Ma ci sentiamo al sicuro e ci aiuta vedere come tutti qui si stiano prendendo cura immediatamente degli studenti". Intanto è stato identificato l'autore della strage: sarebbe uno studente sud-coreano di 23 anni Cho Seung-Hui che viveva nel campus.
Fonte: News Italia Press
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