Medicine di fascia C solo in farmacia
I medicinali di fascia C, finora venduti solo nelle 1.426 farmacie della nostra regione, potrebbero essere distribuiti anche nei banchi dei supermercati. Ma la novità sta sollevando dubbi e proteste. «È inconcepibile - fa notare Cesare Cursi, vicepresidente della Commissione Sanità del Senato - la vendita negli esercizi commerciali dei farmaci etici con obbligo di ricetta, quelli di fascia C del prontuario terapeutico del Ssn, così come risulta da un emendamento presentato dalla maggioranza e approvato dalla Camera. Innanzitutto perché rappresenta un fatto grave sul piano politico in quanto non risultano rispettati da parte del governo gli impegni assunti nel tavolo tecnico Ministero della Salute-Tesoro-Federfarma».
Inoltre - spiega ancora Cursi - sul piano pratico viene a crearsi un disagio per i consumatori per la confusione derivante dalla vendita contemporanea di medicinali di automedicazione e di farmaci di fascia C con caratteristiche tecniche ben precise.
Il rischio, a giudizio dell’esponente di An, è che sia «sminuito il ruolo fondamentale delle farmacie e dei professionisti che vi operano in quanto viene meno quell’azione di “filtro” tra gli organismi preposti alla sanità e i consumatori che la garanzia per la tutela della salute degli stessi. Nella fascia C infatti sono compresi farmaci oncologici, dopanti, ecc., del tutto simili, per alcune basilari caratteristiche tecniche, ai farmaci di fascia A erogati dal Servizio sanitario nazionale. Solo la farmacia e il farmacista sono in grado di fornire al paziente le informazioni e i servizi indispensabili per un uso sicuro di prodotti che restano, comunque, a elevato rischio». «Con compiacimento ho appreso che anche il ministro Livia Turco ha dichiarato il suo dissenso all’emendamento, assicurando il suo impegno per la sua eliminazione in Senato. Il nostro augurio - ha concluso il senatore Cursi - è che il ministro Turco possa sicuramente mantenere l’impegno assunto e che, quindi, si pervenga all’abrogazione dell’emendamento, per la quale confermiamo sin d’ora la nostra disponibilità».
Fonte: IlGiornale.it
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