martedì 20 marzo 2007

Berlusconi: fu il Quirinale a volere queste legge elettorale

Berlusconi rivolge agli alleati della Casa delle libertà un invito a diminuire la rissosità interna in vista delle prossime elezioni amministrative. “Si ha sempre a che fare con gli egoismi dei partiti – osserva il leader di Forza Italia -. Invece di scegliere il miglior candidato possibile, qualche volta antepongono il loro interesse e mandano avanti il nome sbagliato. In certe città abbiamo dovuto accettare dei candidati frutto della volontà degli altri partiti. Non in tutte per fortuna".

L’ex premier si dice pronto a scendere in campo personalmente per favorire la vittoria dei candidati di centrodestra nei Comuni e nelle Province, “far sì che il 57 per cento attribuito al centrodestra dai sondaggi conti anche nelle elezioni amministrative”. Dunque l’obiettivo di Berlusconi è quello di “convincere i cittadini ad esprimere un voto in sintonia con quanto pensano della politica nazionale".

Riguardo invece alla riforma delle legge elettorale, il Cavaliere ribadisce di non voler parlare con Prodi perché “abbiamo deciso che ci vanno i capigruppo, punto e basta". Però il presidente di Forza Italia fa notare come "la legge attuale non ha dato cattivi risultati".


Semmai per Berlusconi "un cattivo risultato l'ha data la frammentazione voluta dal Quirinale", che ai tempi dell’approvazione della nuova legge aveva Carlo Azeglio Ciampi come inquilino. "Noi volevamo introdurre al Senato il premio di maggioranza su base nazionale, la presidenza della Repubblica si era opposta sostenendo che doveva essere regionale”. Dunque la responsabilità dell’instabilità di questa legge è ancora una volta di altri.


Fonte: Romagna Oggi

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