“Carnevalata gay”, è bufera
Attacco del giornale vaticano. Il premier: il ddl non tocca i principi del matrimonio
Per capire quanto sia incandescente la polemica sui Dico dopo la polemica di sabato basta sfogliare l’«Osservatore Romano», ascoltare il premier Prodi a «Matrix» o assistere al «faccia a faccia» tra Rosy Bindi e Giulio Andreotti a un convegno sulla famiglia. Il giornale della Santa Sede attacca a testa bassa la manifestazione di sabato scorso dell’Arcigay, facendo insorgere lo schieramento laico che sostiene il disegno di legge del governo. Secondo l’«Osservatore» a piazza Farnese «hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie». Meritevole di censura, secondo il quotidiano vaticano, anche la presenza in piazza di bambini tra le coppie gay, «prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire a un nucleo familiare particolari diritti».
Non è un caso, secondo l’«Osservatore», che nelle immagini trasmesse sul corteo a parlare siano state quasi esclusivamente le coppie omosessuali, «la categoria per la quale, al di là di ogni tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti». L’«Osservatore» critica anche la presenza al corteo di tre ministri, «a dimostrazione di come una parte del governo sembra volersi impegnare personalmente per una questione diventata inspiegabilmente prioritaria». Di fronte alle critiche del Vaticano (rafforzate da una nota dell’agenzia Sir dei vescovi) il premier Romano Prodi non si mostra pentito della decisione del governo di presentare un disegno di legge sull’argomento. Prodi, che pure continua a dirsi perplesso per la partecipazione di alcuni ministri alla manifestazione di sabato, sembra raccogliere le proteste di Oltretevere sui contenuti della proposta del governo: «L’ho letta e riletta e credo che il ddl proprio non tocchi i principi del matrimonio. Riconoscere momenti di solidarietà non è disconoscere la famiglia». Prodi però lascia aperto uno spiraglio alla possibilità di cambiare la legge alle Camere: «In Parlamento ci sono tanti altri disegni di legge, si faranno variazioni e adattamenti che sembrano opportuni», sottolinea intervenendo a «Matrix». Ma intanto l’affondo dell’«Osservatore Romano» rinfocola le polemiche. L’Arcigay non ci sta a far finire gli omosessuali sul banco degli imputati: «Hanno mandato il solito disco rotto contro le carnevalate». Il capogruppo di Rifondazione comunista al Senato Giovanni Russo Spena pretende le scuse dell’«Osservatore»: «La cecità politica dell’organo di informazione del Vaticano fa impressione». Per Benedetto Della Vedova, deputato riformatore liberale di Forza Italia, il giornale vaticano ha preso una topica: «Nessun carnevale, solo persone gay che manifestavano chiedendo soluzioni normative».
Di fronte alla polemica che monta, prova a chiedere di «abbassare i toni» Rosy Bindi: ad Andreotti che le chiedeva di cancellare le coppie dello stesso sesso dal provvedimento, ha ribattuto che le convivenze gay sono una realtà da regolamentare e che i ritardi di cui l’Italia soffre nel sostegno alla famiglia sono dovuti anche ai governi della Prima Repubblica. Nel frattempo il ministro della Giustizia Mastella continua la sua battaglia dentro la maggioranza contro i Dico. Il Guardasigilli minaccia di sfilarsi dal governo se fosse messo davanti a un aut aut: «Se mi dicono “o firmi i Dico o esci dal governo”, io esco dal governo». In caso di fiducia, poi, non avrebbe la minima esitazione: «Voterei no». Mentre nell’eventualità che la legge passasse è pronto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo.
Fonte: LaStampa.it
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