lunedì 12 marzo 2007

Segretario Nato: "Italia fuori dal sistema anti-missile Usa"

Italia, Grecia e Turchia non sarebbero coperte dal nuovo sistema di difesa anti-missile che gli Stati Uniti stanno progettando e per il quale vogliono installare basi radar e intercettori in Polonia e Repubblica ceca. Lo afferma il quotidiano britannico Financial Times in un articolo-intervista pubblicato oggi con il segretario generale della Nato, Jaaap de Hoop Scheffer, in cui il numero uno dell'Alleanza mette in guardia contro divisioni ed esclusioni in Europa rispetto ai programmi di difesa anti-missile.

"Quando si tratta di difesa missilistica, non dovrebbero esserci paesi di serie A e paesi di serie B", afferma de Hoop Scheffer, che però insiste sul fatto di "non credere che arriveremo a questo punto" e che "l'indivisibilità della sicurezza è la chiave". Scheffer non ha voluto indicare quali paesi resterebbero al di fuori del raggio di protezione dello scudo Usa, ma secondo funzionari Nato anonimi citati dal quotidiano britannico, si tratterebbe di paesi dell'Europa meridionale e orientale, "principalmente di Grecia, Italia e Turchia", troppo vicini all'Iran e che avrebbero bisogno di un sistema aggiuntivo a corto raggio in caso di attacco dalla Repubblica islamica.

Secondo le fonti interpellate dal giornale londinese, "sarebbe sia tecnicamente che economicamente fattibile un'estensione della protezione ai paesi non coperti entro l'inizio del prossimo decennio". Scheffer ha ricordato che la Nato ha "uno studio di fattibilità che dice che è ben possibile in teoria usare la difesa missilistica per proteggere l'Europa nel suo insieme, ma ciò richiede discussione politica, e su chi pagherà cosa". Secondo Scheffer, il punto cruciale è ammettere l'esistenza di una minaccia, e questa discussione continuerà nella riunione dei ministri della Difesa Nato in programma a giugno a Bruxelles.

In sostanza, si tratterebbe di capire se affiancare il sistema Usa (dagli alti costi, più di 10 miliardi di dollari all'anno, e la cui efficacia è stata messa in dubbio da alcuni analisti) con un sistema Nato che dovrebbe costare meno di 10 milardi e coprire tutta l'Europa. In questo caso, una delle soluzioni tecniche per colmare il gap di protezione nell'Europa meridionale ed Orientale potrebbe essere fornito da missili Patriot e da un radar Aegis.

Fonte: IlGiornale.it

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