venerdì 6 aprile 2007

Donne in gravidanza: troppi esami inutili

L’esperienza di 1691 mamme raccolta attraverso i questionari di Altroconsumo parla chiaro: la gravidanza oggi è eccessivamente medicalizzata, con una prescrizione in eccesso di esami, ecografie e integratori, ben oltre la necessità e l’utilità dimostrate . Tante attenzioni, in caso di maternità fisiologica, sono da evitare.

Dal quadro dell’inchiesta spicca il fatto che a circa metà delle donne intervistate sono state prescritte analisi del sangue oltre a quelle rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Risaltano quantità eccessive di esami di screening per rischi bassi (come l’amniocentesi in giovane età) e di integratori di vitamine e minerali consigliati (il 60 per cento dei casi) che normalmente sono inutili. Per ciascuna donna intervistata risulta una media di 6 ecografie, che va oltre le 3 previste dalle Linee guida nazionali, con il 20 per cento del campione che ne ha eseguito almeno 9.

Dall’inchiesta di Altroconsumo emergono dati che fotografano le scelte, sia di specialisti a cui rivolgersi, che di analisi da compiere: il 98 per cento del campione è stato seguito da un ginecologo e solo l’11 per cento riferisce di essere stato seguito anche da un’ostetrica. Altissima, il 70 per cento, la percentuale di donne che si fa seguire da un ginecologo privato, spendendo per la gravidanza in media quasi 600 euro: possibile spia di sfiducia e insufficiente informazione sul funzionamento delle strutture pubbliche. Scarsamente utilizzati i consultori, solo nell'8 per cento dei casi. Per la cronaca, tra i test più eseguiti risulta quello sulla toxoplasmosi (il 98 per cento), mentre tra i meno eseguiti c’è quello sulla sifilide (33 per cento).

Per Altroconsumo in questo settore è necessario ridurre le spese superflue. Per fare ciò occorre un richiamo alla deontologia dei ginecologi e un’opera di informazione più puntuale rivolta alle donne, che a fronte di un iniziale costo produrrebbe benefici tangibili, sia sul piano educativo che economico, sul lungo periodo.

L’inchiesta rientra nella campagna Altroconsumo per la salute, attività di sensibilizzazione e informazione indipendente che l’associazione porterà avanti per tutto il 2007 sul tema della tutela della salute dei cittadini e della qualità offerta dal servizio sanitario. Il dossier è disponibile su www.altroconsumo.it.


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