venerdì 20 aprile 2007

Hanefi: "non ha rispettato la legge"

Roma. - Il governo afghano spera in un rapido rientro di Emergency nel Paese ed assicura che il procedimento contro Rahmatullah Hanefi, il collaboratore dell'ong in carcere dal 20 marzo, sta procedendo nel rispetto delle garanzie della difesa. Hanefi è stato arrestato il 20 marzo perchè sospettato dai servizi di intelligence afghani di essere un fiancheggiatore della guerriglia. In realtà nessuna accusa è stata ancora formalizzata. Per protestare contro il prolungamento dell'arresto e contro quelle che ha definito le aggressioni di membri influenti delle istituzioni afghane, Emergency ha deciso, una settimana fa, di ritirare dal Paese il suo staff internazionale.

L'ambasciata afghana in Italia ha espresso "sincera gratitudine" verso l'organizzazione ed ha dichiarato che "il governo e il popolo afghano si augurano che questa attività umanitaria [...] riprenda le sue funzioni il prima possibile". Per quanto riguarda Hanefi viene precisato che in Afghanistan "tutti sono innocenti fino ad una provata colpevolezza", e che "il signor Hanefi è sotto interrogatorio per non avere rispettato la legge".

Ancora una volta pero' non sono precisate le accuse mosse contro l'uomo, ma l'ambasciata assicura che "gli interrogatori proseguono in accordo con le disposizioni delle leggi afghane" e che "l'esito finale delle interrogazioni del signor Hanefi sarà rivelato non appena il procedimento legale avrà terminato il suo percorso dovuto". D'Alema ha assicurato che il governo italiano farà pressioni perché siano rese note le accuse.

Emergency è presente da molti anni in Afghanistan ma nei giorni scorsi è stato duramente criticato da alcuni esponenti afghani con l'accusa di essere contigua con i talebani. L'ostilità verso l'ong deriva dal fatto che i due afghani rapiti con Mastrogiacomo sono stati entrambi uccisi, mentre l'unico ad essere liberato è stato un cittadino straniero, grazie ad uno scambio con almeno due prigionieri talebani.

Il presidente afghano Karzai ha fatto sapere che non consentirà più scambi di guerriglieri detenuti con ostaggi in mano ai talebani. Al momento altri due cooperanti francesi sono nelle mani dei talebani.

Fonte: La Voce d'Italia

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