Il Comune di Mliano boccia il festival gay
Negati per la prima volta i contributi (30mila euro) alla manifestazione cinematografica aperta due giorni fa allo Strehler
Doveva essere una formalità: la giunta di Palazzo Marino che, come ha sempre fatto quando c´erano altri sindaci, approva il patrocinio al Festival internazionale di cinema gay e lesbico in programma allo Strehler dal 1° al 7 giugno, arrivato quest´anno alla ventunesima edizione. Una formalità da sbrigare nella seduta di venerdì, il giorno del via alla manifestazione: ma Letizia Moratti ha detto no. Con una frase secca, e priva di motivazioni: «Il patrocinio non lo diamo». Nessuno ha osato replicare, dopodiché sindaco e assessori sono passati a parlare d´altro. Ora è tutto bloccato, meno le locandine già stampate per pubblicizzare l´ormai consueto appuntamento di giugno, che riscuote il crescente interesse di un pubblico non solo omosessuale, e non di rado presenta pellicole premiate ai concorsi cinematografici internazionali. Su quelle locandine, in basso a sinistra, c´è scritto che l´iniziativa ha il patrocinio del Comune.
Che qualcosa fosse andato storto lo si poteva però intuire ancora prima di venerdì. Il patrocinio, infatti, doveva essere dato da due assessorati, la Cultura e il Tempo libero, retti da Vittorio Sgarbi e Giovanni Terzi (Forza Italia). Erano previsti anche finanziamenti, circa 30mila euro, 15mila per ciascun assessorato. Ma Terzi è arrivato in giunta senza presentare la delibera. Perché? L´interessato non spiega molto: «Stiamo riconsiderando la questione, posso solo dire che la giunta non ha deciso perché nessuna delibera è arrivata: vedremo nei prossimi giorni».
Sta di fatto che Sgarbi la sua delibera l´ha presentata, ma non se n´è fatto nulla per il niet del sindaco. Che, evidentemente, ritiene inopportuno accostare il Comune a una rassegna di film su tematiche omossessuali. Anche se i suoi predecessori - tutti, da Albertini in giù - non avevano mai sollevato problemi. Si ricorda anzi, la decisa presa di posizione di Riccardo De Corato che nel luglio del 2001 (era sempre vicesindaco) commentò con queste parole il rifiuto della Regione a concedere il patrocinio al film festival gay: «È un contributo storico che noi abbiamo sempre dato, e chi accosta questo festival al Gay Pride sbaglia, perché le due iniziative si muovono in ambiti diversi: un conto è il corteo, altro la proiezione di film in un luogo chiuso». C´è un precedente, a ricordare che tra il sindaco e le realtà omosessuali non corre buon sangue. Risale al luglio dello scorso anno, quando Letizia Moratti, freschissima di insediamento, negò il patrocinio all´Open gay di tennis che si disputa a Milano dal 1999. Salvo un paio di volte, il Comune aveva sempre patrocinato questo torneo sportivo, ma l´anno scorso è arrivato il no. Per concedere il marchio di Palazzo Marino il sindaco avrebbe voluto che la manifestazione cambiasse nome (bisognava togliere la parola «gay»); i promotori non hanno accettato e il patrocinio è stato negato.
Il no di Letizia non ha mancato di sollevare perplessità nella stessa giunta. Basta sentire quel che dice, con una buona dose di sarcasmo, l´assessore forzista Tiziana Maiolo: «Non avrei trovato nulla di strano nel concedere questo patrocinio, forse qualcuno ha valutato che le opere presentate al festival non fossero degne: spero solo che il rifiuto non venga motivato con il carattere gay della rassegna». Conclusione: «Il Comune non ha mai discriminato nessuno, perché la discriminazione non appartiene alla cultura di noi liberali; anzi, fosse per me, darei il patrocinio anche al Gay Pride».
Fonte: L'espresso
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CENTRO STUDI TEOLOGICI
Comunicato Stampa
IL VESCOVO ORTODOSSO
Presidente
Milano, 5 Giugno 2007 - IL SINDACO MORATTI E LA SUA GIUNTA EMARGINANO LA COMUNITA' OMOSESSUALE DI MILANO :FORSE ANZICHE' FINANZIARE UNA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DI ALTO LIVELLO CULTURALE E' NOSTALGICA DI ALTRI TEMPI QUELLI DEI CINEMA A LUCI ROSSE DOVE IN ANNI PASSATI GLI OMOSESSUALI SI RITROVAVANO PER I LORO APPROCCI A CAUSA DEL CLIMA OSTILE DELLA SOCIETA' E DELLA CITTA'
E' A QUEI TEMPI CHE VORREBBE FAR TORNARE LE PERSONE GAY QUESTA DONNA A CAPO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE?
Siamo oltremodo indignati, come Teologi e come Pastori, per la totale insensibilità di una donna, la Signora Letizia Moratti, che è Sindaco di Milano:
con escamotage degni del peggior Comune di provincia ha negato persino il Patrocinio alla Rassegna internazionale di film a tematica omosessuale che si tiene ormai da 21 anni.
Quest'anno poi ancor di più, poichè occorreva un segnale delle Istituzioni dopo il vilipendio della Biblioteca gay Babilonia e l'aggressione violenta al Presidente di Arcigay .
Niente : totale indifferenza e pretesti moralistici indegni di una Amministrazione della metropoli più grande d'Italia.
Di tutte le indicazioni della Comunità Europea, sicuramente ben più in linea con la civiltà giuridica internazionale, questa donna e la sua angusta Giunta, preferiscono non tener conto:
in modo a prioristico negano fondi e simbolo del Comune, proprio verso una realtà cittadina rilevante, una minoranza sociale e culturale ancora emariginata e bisognosa di sostegno pubblico, politico ed istituzionale.
Sapremo trarre tutte le dovute conseguenze di questo atteggiamento insolente del Sindaco e della sua Giunta, dopo l'avvilente decennio del Sindaco Albertini (altro campione di indifferenza e di ipocrisia, dove però non si era ma giunti a tanto, cioè a negare tutto, ogni sostegno agli omosessuali) e l' altrettanto insopportabile e incivile indifferenza e snobismo del Presidente della Regione Lombardia Formigoni.
Moratti e Formigoni forse preferivano i tempi in cui gli unici film che potevano vedere clandestinamente gli omosessuali eranno quelli "a luci rosse", i cinematografi che proiettavano film pornografici e dove i gay, a causa del clima ostile e astioso della città e società, si trovavano per i loro approcci sentimentali.
A questi tempi forse vogliono ricondurre la Comunità omosessuale, gay e lesbica milanese?
A questa realtà di clandestinità e vergogna, in cui le vite delle persone, i loro affetti e desideri, erano sacrificati tra sofferenze estreme al più bieco e feroce moralismo, ereditato proprio dalla cultura cattolica....?
Sappiano bene la Signora Sindaco e il Presidente ciellino della Regione che i tempi sono finiti per questi ghetti, e che gli omosessuali hanno la dignità di stare tra la gente civile
nel pieno esercizio della loro cittadinanza, e che negare finanziamenti pubblici e patrocinio significa a priori stabilire una mancanza di rappresentanza e di diritti a queste persone.
Una ferita grave al concetto stesso di uguaglianza che la cittadinanza presuppone, e che questi loro pregiudizi personali (della loro sfera privata) vengono surrettiziamente e arbitrariamene estesi all'ambito pubblico delle Istituzioni, che invece debbono essere imparziali e non discriminatorie per statuto costituzionale.
Con un atto prevaricatore e piegando ad una loro ideologia particolare l'intero assetto istituzionale delle Amministrazioni regionali e locali, prima ancora che agli omosessuali,
fanno un pessimo e indecente servizio alle pubbliche Istituzioni, cui sono stati chiamati a presiedere.
+ Mons. Giovanni Climaco MAPELLI
Vescovo Ortodosso
Presidente del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO
* Centro Ecumenico *
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del CENTRO STUDI TEOLOGICI
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