Aborto terapeutico per malformazione: il bimbo è sano
Il bimbo pesa 500 grammi e lotta per la vita. I sanitari si sono resi conto solo al momento dell'aborto che il feto era vivo e non affetto dalla sospettata "atresia dell'esofago".
Protagonisti della vicenda una famiglia fiorentina, l'azienda ospedaliera di Careggi, già nota alle cronache per gli organi sieropositivi trapiantati lo scorso 14 febbraio, e l'ospedale pediatrico Meyer, nel quale è ora in atto un consulto, sul caso, tra i sanitari della struttura.
Come riportato oggi dal quotidiano "La Repubblica", l'aborto terapeutico del feto, nonostante fosse di 22 settimane (circa 5 mesi, n.d.r.), era stato deciso dalla madre del bimbo in seguito al risultato di alcune ecografie ed analisi effettuate nell'ospedale di Careggi. Secondo gli esami effettuati, era presente nel nascituro un atresia dell'esofago: una patologia che colpisce circa un bambino su 3500 e che consiste nella parziale assenza di un tratto di tale organo o nella presenza di un fistola nello stesso all'altezza della trachea. Secondo statistiche, tale malformazione è risolvibile chirurgicamente. Nel caso in cui essa comporti solo l'esistenza della fistola di collegamento tra l'esofago e la trachea il problema viene risolto nel 97% dei casi. Risulta più complicato, ma fattibile, ricostruire un parte estesa dell'esofago, utilizzando un tratto dell'intestino. Tale procedura ha però un tasso di mortalità più alta, intorno al 20-25%.
I sanitari di Careggi, hanno invano consigliato alla donna di sottoporsi ad una risonanza magnetica per escludere o confermare i sospetti patologici: la madre del bambino, dopo aver chiesto consiglio ad un amico chirurgo, venerdì scorso ha optato per l'aborto terapeutico.
I medici della struttura pediatrica Meyer, effettuato l'aborto ed accortisi che il feto era sano, come previsto dalla procedura sanitaria in caso di possibilità di salvataggio del bambino, hanno rianimato il piccolo, ora in incubatrice presso il reparto di terapia intesiva neonatale dell'ospedale. Non vi sono tuttavia, a causa di una emorragia cerebrale occorsa, molte possibilità di salvare il bimbo. Sotto choc i genitori e i famigliari del piccolo.
Pubblicato su Expobg.it
Aggiornato qui
Nessun commento:
Posta un commento