Uccisi oltre 100 pellegrini sciiti
Duplice attentato suicida a Kerbala. Dal 2003 sono morti più di 3000 marine
Più di 100 morti, 160 feriti, forse 200, di cui almeno una cinquantina in condizioni disperate. Tra loro molte donne e bambini. Il bilancio dell'ultima, immane carneficina in Iraq è raccapricciante, sicuramente provvisorio, e forse era anche prevedibile. È stato compiuto a Hilla, una cittadina a sud di Baghdad, al passaggio di una processione di fedeli sciiti lunga centinaia di chilometri. Un obiettivo estremamente facile da colpire. Da alcuni giorni, centinaia di migliaia di fedeli sciiti, senza curarsi di essere nel mirino di terroristi e insorti sunniti, si stanno dirigendo per lo più a piedi verso la città santa di Kerbala, in occasione dell'Arbain, che si celebrerà sabato, e che per loro è una delle ricorrenze religiose più importanti.Nel pomeriggio di ieri alle porte di Hilla, a una quarantina di chilometri dalla destinazione finale, si era creato un piccolo affollamento. Centinaia di fedeli che si accingevano ad attraversare la città si sono fermati a un punto di ristoro, ovvero alcune semplici tende allestite dagli abitanti della zona, in cui venivano offerti cibo e bevande. L'occasione ideale per due terroristi suicidi ansiosi di compiere una strage: uno è entrato in una delle tende e ha azionato l'innesco della cintura esplosiva che aveva indosso, mentre l'altro, quasi allo stesso tempo, ha azionato la sua a una cinquantina di metri di distanza, tra la gente che aspettava il proprio turno per entrare.
La potente doppia ondata d'urto ha spazzato via ogni cosa. Ha proiettato decine di corpi verso l'alto, in molti casi smembrandoli. Ogni oggetto o pietra si è trasformato in un proiettile, mentre un fumo denso e nero ha quasi oscurato il cielo. Ai soccorritori accorsi sul posto si è presentata una scena infernale, disperante, mentre l'ospedale della città, che è il capoluogo della provincia di Babilonia, è stato letteralmente sopraffatto dall'emergenza.
«Almeno cinquanta dei feriti che ci hanno portato con ogni mezzo sono in condizioni drammatiche, difficilmente ce la faranno», ha detto il dottor Mohammed al Tamimi intervistato dalla Tv al Hurra. In serata, la fila delle persone in attesa di essere medicate era ancora molto lunga.
Ma il massacro di Hilla non è stato l'unico. La scia di sangue si è ieri estesa a diversi altri luoghi lungo il percorso della processione. A Baghdad, nel quartiere di Dora, un'autobomba ha massacrato almeno dodici persone anch'esse dirette verso Kerbala.
Pubblicato su Corriere Canadese
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