Spagna, soldi pubblici per un film porno
Lo scopo è promuovere la lingua catalana, ma non si sa se alla fine le pellicole realmente faranno apprezzare l'originalità della lingua regionale spagnola. E' la bizzarra storia che vede come protagonista un regista di film pornografici spagnolo, Conrad Son, che ha ricevuto un finanziamento pubblico dalla regione catalana per produrre una serie di film a luci rosse nella lingua locale
AUTORITA' - Le autorità Catalane, la regione nel nord-est della Spagna che ha come obiettivo ultimo la separazione dalla penisola spagnola, hanno approvato il finanziamento come parte del progetto che ha come scopo quello di promuovere la storia e la lingua catalana «con qualsiasi mezzo di comunicazione». Essi hanno offerto a Conrad Son più di 10.000 euro per produrre un film a luci rosse e altri 5.000 per girare un altro breve film erotico da mostrare al pubblico di Barcellona durante la rassegna cinematografica che si terrà il prossimo anno.
TRAME - La trama del primo film che s'intitola «Il mare non è più blu» narra la relazione sessuale di una coppia che vive vicino al Mar Mediterraneo. Il secondo invece, che s'intitola «Il ricordo del pesce», narra le avventure sessuali di un amministratore sposato. Tutte le vicende accadono in Catalogna. Il regista Son, ha spiegato al «Sunday Telegraph» che i fondi sono offerti legittimamente alla sua arte cinematografica. «Non si tratta di classici film pornografici» afferma il regista. «Nei miei film ci sono storie e trame. Sono film erotici e non pornografici».
CRITICHE - Naturalmente la decisione non ha trovato tutti d'accordo: molti cittadini spagnoli hanno severamente criticato la scelta affermando che questa è l'ennesima dimostrazione di sperpero di denaro pubblico e dell'incapacità di gestire le risorse regionali da parte del governo nazionalista catalano. In un editoriale il quotidiano spagnolo Abc ha scritto: «Dare fondi pubblici per produrre film pornografici, quando in Catalogna, come nel resto della Spagna, ci sono persone che vivono in terribili condizioni, è un errore molto simile all'appropriazione indebita di denaro statale». Tante sono state le critiche arrivate anche dalla stessa regione autonoma: «Non penso che sia giusto donare soldi pubblici per pagare film pornografici» dice Carlos Losafa, commentatore della radio locale Cadena Cope. «Non importa se lo scopo è promuovere la lingua regionale. E' comunque una degradazione degli aiuti economici del paese».
Pubblicato su Corriere della Sera
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